SIAMO TUTTI UGUALI O DIVERSI?  



Durante una delle sue lezioni nella quarta elementare, il maestro Teo parlò ai suoi alunni di un tema molto delicato: l’uguaglianza. Quel giorno il maestro il maestro Teo aveva previsto un altro argomento per i suoi alunni ma, vista la domanda di Giovannino, preferì cambiare il suo programma.
“Maestro cos’è il razzismo?”
La domanda stupì l’uomo che non volle perdere quella ghiotta occasione per affrontare un argomento tanto importante quanto delicato.
“Qualcuno di voi sa rispondere alla domanda di Giovannino?” chiese agli altri alunni ma nessuno seppe dare una risposta, così propose un gioco a cui tutti presero parte allegramente.
Mettetevi tutti in piedi, lungo la parete dell’aula e uno alla volta disponete a turno di fronte a tutto il gruppo e rispondete alla mia domanda: i bambini e le bambine che vedi, sono uguali o diversi?
Le risposte furono varie. “Sono tutti uguali perché sono tutti bambini”, “sono tutti diversi perché ci sono maschi e femmine, rossi, biondi, castani, alti, bassi, magri e cicciottelli”, “tutti uguali perché hanno tutti due occhi un naso e una bocca”, “diversi perché ci sono i maschi e le femmine”.
"Bene, ognuno di voi ha espresso il proprio pensiero. Avete tutti ragione: siamo tutti uguali e nel contempo diversi.
Siamo uguali perché siamo delle persone che sogniamo, ascoltiamo, parliamo e amiamo. Siamo uguali perché viviamo di emozioni, ci meravigliamo quando vediamo uno spettacolo di magia, abbiamo paura se durante la notte sentiamo un piccolo rumore, siamo felici se il nostro amico o la nostra amica ci abbraccia, siamo tristi se vediamo un neonato che piange, felici quando riceviamo un regalo e arrabbiati quando qualcuno ci fa un dispetto.
Ma siamo anche diversi, non solo perché c’è chi è alto e chi è basso, castano e biondo, c’è chi ha la pelle bianca, rossa, nera, rosa o marrone… siamo diversi perché ognuno pensa in modo diverso dall’altro, siamo diversi perché c’è chi è bravo a giocare a calcio, chi sa disegnare, chi sa cantare, chi sa raccontare storie e c’è anche chi crede di non saper far nulla. Ognuno di noi ha un talento diverso e questo ci rende unici. Anche se siete tutti nella stessa aula, avete la stessa età e abitate nella stessa città siete diversi l’uno dall’altro perché avete alle spalle una storia diversa che vi rende unici e irripetibili.
Appartenete tutti ad uno stesso mosaico. Siete tante piccole pietruzze colorate che solo stando insieme diventerete indispensabili per il risultato finale."
“E allora cos’è il razzismo?” chiese uno dei bambini.
"Facciamo un piccolo giochino. Solo i bambini con la maglia rossa si spostano sull’altra parete. Solo loro quattro: due maschi e due femmine. E’ un piccolo gruppetto unito da un elemento che li contraddistingue: la maglia di colore rosso.
Adesso uno dell’altro gruppo potrebbe prenderli in giro perché loro hanno la maglia rossa… ad esempio deridendoli perché è il colore del pomodoro o dei peperoni.
“Ma maestro è il colore della mia maglia preferita che ho a casa” disse Giulio. “Il rosso è un bel colore, è il colore dell’amore e del cuore” osservò Caterina. “E’ da stupidi prenderli in giro solo per un colore” disse Maria.
"Bravi avete centrato il problema. Il razzismo è una cosa stupida. Vengono emarginate delle persone per il colore della pelle ma anche per qualche chilo in più o in meno.
Ricordate per tutta la vostra vita di questa lezione e guardate il mondo sempre con lo stesso sguardo. Siate fieri di essere uguali agli altri e nel contempo unici, ma soprattutto siate sempre attenti a non giudicare le persone se hanno qualcosa diverso da voi."

 

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