INCONTRO CON L'AUTORE
#IOLEGGOTUSCRIVIIOSCRIVOTULEGGI
Mollifix, cavaliere dei fili d’erba
Di Aleandro Cambareri
C’era una volta una pulce di nome Adalgisa che un giorno decise di spiare nel prato dove viveva, il suo peggior nemico nonché suo pasto: il delizioso cagnolino proveniente da una famiglia benestante e affettuosa. L’obiettivo della pulce era costruirsi un riparo sicuro tra i peli appiccicaticci e zozzi di un animale e questo cagnolino faceva proprio a caso suo, dal momento che non ascoltava mai i suoi padroni e amava fare lunghi bagni nell’acqua sporca degli stagni.
Adalgisa aveva bisogno di questo rifugio per affrontare il suo avversario Mollifix, il verme che si stava preparando per la guerra del prato, ossia un combattimento tra creature sotterranee contro pulci, creature che hanno bisogno di parassitare per vivere. Le pulci utilizzavano come armi animali più grossi come cani e gatti per contrastare l’armata di vermi. L’incontro decisivo si sarebbe tenuto quella sera, ma i vermi molto astutamente attaccarono prima sconfiggendo con un attacco a sorpresa l’esercito di Adalgisa liberando gli animali giganti e gli abitanti del regno del giardino. Mollifix divenne cavaliere dei fili d’erba.
Il passero e la lucertola
Di Emili Floris
C’era una volta un passero di nome Agostino che ogni giorno andava in giardino e cercava se sottoterra c'erano dei vermi per papparseli.
Un giorno arrivò una lucertola di nome Mario che con un colpo d'occhio vide il passero in cerca di cibo.
-Potrei mangiare quel bel passero- si disse la lucertola -Se lo inganno potrei farcela...Dovrei trovare un'idea geniale, come prendere un vermicello sottoterra e attaccarlo a un filo così il passero cadrà nella mia trappola e lo potrò mangiare!
Inizierò dalla trappola: metterò una gabbia così lui non potrà più uscire, poi attaccherò il vermicello ai fili, il passero verrà da me e il gioco è fatto!
L'uccellino entrò nella grossa gabbia, prese il vermicello, lo mangiò, ma le sbarre della gabbia erano molto larghe e il passero scappò con la pancia piena, felice e contento, mentre Mario la lucertola, rimase a stomaco vuoto.
Da quel giorno Mario la lucertola diventò insettivoro, ma non fu mai
soddisfatto del suo cibo.
IL PESCE E LA LONTRA
Di GABRIELE FRASSETTI
Una lontra di nome Mario sta guardando il pesce Alex mentre dorme e sogna di poter nuotare nell'oceano.
Di colpo il pesce Alex si sveglia e vede la lontra Mario che nuota minacciosa verso di lui.
Spaventato, Alex nuota in una grotta sott'acqua; Mario lo insegue.
Dopo un po’ però, la lontra ha bisogno di ossigeno e vede una bolla d'aria salire verso l’alto. Così si allontana per andare a respirare; quando si reimmerge vede il pesce e cerca di prenderlo nuovamente, ma lui fugge, con la pinna tocca la sabbia del fondo del mare e forma una nube che si alza. La lontra così non vede’ più nulla, invece il pesce trova la via per l'oceano.
Il picchio e il lupo
di Ianis Cristian Imbrea
C'era una volta un picchio di nome Alberto che, in una bella mattina d'autunno, era su una giostra e stava scavando per fare provviste. Ed ecco passare di lì il suo nemico peggiore: un lupo di nome Mario, che guardò la sua preda come un appetitoso pranzo.
Appena lo vide il picchio Alberto si spaventò a morte tanto che divenne tutto bianco in faccia. Al momento il lupo Mario scappò via, però ritornò di nascosto piazzando una trappola per catturare il picchio. Dallo spavento Alberto fece un passo indietro e cadde nella trappola. Il lupo rise di lui, ma si dimenticò che il picchio Alberto essendo un uccello aveva ali robuste e subito volò via.
Il lupo se ne andò triste perché non era riuscito a catturare il picchio Alberto. Una volta
superato questo pericolo, Alberto riflettè un po' sulla sua disavventura e si spostò in un posto con meno pericoli e visse felice e contento.
La pantera e il ladro
Di Samuel Sciarrone
C’era una volta una pantera che viveva in una galleria, il suo nome era Aleandro.
Il suo passatempo preferito era quello di strisciare a terra, perché voleva essere un serpente.
Un giorno mentre Aleandro cacciava, un ladro la stava guardando per il suo bel colore, così prese una palla magica che portava sempre con sè e trasformò l’animale in un piccolo lego, mise l'animaletto nella tasca della giacca e da quel giorno lo portò sempre con sé.
Una mattina il ladro stava camminando in un bosco con la pantera-lego in mano e incontrò un re con la figlia amante dei lego, la quale si accorse subito di quel gioco speciale e disse al padre: “Papà non esiste un lego pantera così bello, sicuramente questo signore è un mago cattivo, che avrà fatto un incantesimo”.
Il re fece imprigionare nel loro castello il ladro-mago, dove restò per tutta la vita. La pantera, libera dall’incantesimo, da quel giorno fu l’animale domestico della principessa e vissero tutti felici e contenti.
IL RICCO E IL LADRO
Di GIORGIA ALBERTI
C'era una volta un principe di nome Alberto che stava salendo sulla sua macchina parcheggiata in giardino, mentre Marco che galoppava in sella al suo cavallo e scappava da un furto appena fatto, gli andò addosso.
Alberto non sapeva che Marco fosse un ladro, quindi si preoccupò per lui, lo portò a casa sua e lo medicò.
Fecero amicizia e Marco rimase a dormire dal principe per rimettersi in forma.
Ingenuamente, Alberto fece vedere a Marco cosa conteneva una cassaforte di famiglia: oro, argento, gioielli e soldi.
Alberto aveva un codice per aprire la cassaforte e senza pensarci troppo lo compose davanti a Marco che lo memorizzò.
Di notte Marco, piano piano mentre Alberto dormiva, aprì la cassaforte e rubò tutto: oro, argento, gioielli e soldi lasciando al suo posto un biglietto che diceva "La prossima volta stai attento a cosa fai vedere."
Alberto quando si svegliò era disperato e andò alla ricerca di Marco, prese: una corda, dei vestiti e infine dei risparmi che aveva messo da parte per poter fare il suo viaggio e per fermarsi a dormire da qualche parte.
Dopo molte ore di ricerca Alberto si era stancato di camminare, quindi comprò un cavallo finendo i suoi risparmi, ma così poteva muoversi veloce, così veloce che finalmente trovò Marco.
Cercò di chiamare lo polizia, ma non c’era campo. Allora Alberto con la corda che aveva preso, legò Marco, lo mise sul cavallo e lo portò direttamente in commissariato dalla polizia.
La polizia fece restituire il bottino al ladro e lo misero in prigione per fargli imparare la lezione.
Alberto tornò felice a casa e imparò che non bisogna fidarsi e mostrare le cose private agli sconosciuti.
La piratessa e il lupo
Di Noemi Bernardini
C’era una volta una piratessa che si chiamava Arianna e abitava in una grotta. La piratessa si addormentò e sognò un lupo che la stava fissando. All’ improvviso si svegliò, si trovò il lupo Martino davanti a lei: proprio quello che aveva sognato!.
La piratessa si era spaventata molto, perciò chiamò suo padre che la salvò scacciando l’animale.
Il giorno dopo il lupo ritornò nella grotta, la piratessa però aveva preparato degli scherzetti per difendersi.
Il lupo appena entrò saltò in aria perchè la piratessa per terra aveva messo trappole per topi.
Il lupo si arrabbiò tanto e allora chiamò i suoi amici.
Arianna era in pericolo perchè era da sola, suo padre era partito per cercare il tesoro.
Allora lei si nascose in mezzo ai sassi finchè suo padre ritornò nella grotta e con forza scacciò il branco di lupi una volta per tutte.
LE AVVENTURE DELLA PRINCIPESSA AMBRA
Di ELEONORA BRESCIA
C’era una volta una principessa di nome Ambra che abitava in un bel castello vicino al mare. Con lei vivevano Mirko, il principe suo marito, e Aron il suo cane di razza Welsh Corgi.
La principessa Ambra passava le sue giornate a truccarsi e a pettinarsi, il pomeriggio saltellava nel giardino del castello con Aron, il suo cane. Un giorno mentre la principessa giocava con Aron arrivarono dei guerrieri lucertola dal Regno Misterioso che gridando la presero per un braccio e la rinchiusero in una carrozza portandola lontano, lontano dal castello.
Ambra fu imprigionata in una buia grotta buia senza poter bere e mangiare. I guerrieri avevano rapito la principessa per rubare il suo castello. Ambra urlava tanto, ma nessuno la riusciva a sentire.
Il principe disperato perché la principessa non rientrava al castello chiamò le sue guardie e gli ordinò di andare a cercarla. Le guardie presero con sé un Labrador Retriever di nome Ariel e gli fecero annusare un vestito della principessa Ambra.
Il cane iniziò a correre lungo il mare dove la principessa Ambra andava sempre, ma la principessa non c’era così Ariel continuò la sua ricerca spostandosi verso una collina lì vicino. Le guardie con Ariel dopo tanto, tanto cammino trovarono una grotta con due guerrieri, all’entrata, che facevano da guardia.
Subito le guardie capirono che la principessa Ambra era prigioniera lì. Ariel si lanciò contro i guerrieri cattivi e lottarono fino a quando, impauriti, lasciarono entrare le guardie nella grotta buia.
Ambra quando vide le guardie fece un sorriso allegro e felice, finalmente la stavano salvando! Subito gli indicò dove si trovavano le chiavi per liberarla, felici e contentissimi tornarono tutti al castello, e Ambra poté finalmente abbracciare il suo amore di principe.
Il mondo di chicchi di grano
Di EVAN DE SIMONE
Il picchio Andrea adora il grano.
Un giorno, sopra l’albero di un giardino, sogna di essere in un mondo fatto di chicchi di grano, ma non si accorge che il lupo Martino lo sta guardando di nascosto da una piscina di chicchi.
Andrea incomincia a volare felice sopra i prati, il parco giochi , il lago, la città, le colline, le montagne e il mare, tutti fatti di chicchi di grano.
Il picchio scorge il grande castello di grano e subito gli viene voglia di andarci.
Il lupo Martino però lo vede volare verso il castello e decide di preparare una trappola per mangiare il povero uccello.
Così il lupo corre subito al palazzo e pensa di mettere la colla sopra un bel piatto di chicchi di grano.
Il picchio Andrea arriva al castello e immediatamente gli viene fame a vedere quel bel piatto di chicchi.
Appena becca il primo chicco rimane attaccato al piatto, il lupo se lo sta per mangiare, ma intervengono le guardie del palazzo. Le guardie rinchiudono il lupo Martino nella prigione di chicchi di grano.
Il Picchio Andrea, dopo aver visitato tutti i luoghi del mondo dei chicchi di grano, si sveglia e racconta il sogno ai suoi genitori, ai nonni e a tutti i suoi amici.
Il pinguino Arturo e il lupo Mauro
Di FRANCESCO RIGONI
C’era una volta un pinguino di nome Arturo che si divertiva con i suoi amici Max e Riki a scivolare sul ghiacciaio dove loro vivevano.
Una mattina i tre amici stavano scivolando allegramente sul ghiacciaio e, ad un certo punto, videro avvicinarsi il lupo Mauro mentre diceva: “Oh! Che buon pranzetto potrei fare mangiando quei tre pinguini cicciottelli!”.
Allora i tre pinguini si riunirono nella loro tana segreta e pensarono a cosa fare.
“Mi è venuta un’idea” disse Arturo e continuò: “Riki e Max farete una palla di neve che rotolando diventerà sempre più grande, investendo il lupo Mauro e trascinandolo a valle mentre io lo distraggo con le pigne! Che ne dite amici?”.
Mentre Riki e Max erano indaffarati a preparare la palla di neve, il lupo, attratto dalle pigne lanciate da Arturo, disse: “Smettila! Adesso ti prendo e ti mangio in un sol boccone!”.
Quando il lupo stava per afferrare Arturo, una grossa palla di neve, lanciata da Max e Riki, lo investì travolgendolo.
Il lupo cominciò a rotolare insieme alla neve gridando: “Aiuto! Aiuto! Non riesco più a fermarmi!”. Rotolando verso valle formò una palla sempre più grande e in fondo alla discesa si schiantò contro un grosso albero.
Il lupo Mauro, stordito e ferito dal colpo, se ne tornò a casa sua e Arturo, Riki e Max tornarono a divertirsi scivolando sul ghiacciaio.
La lepre e il giardino segreto
Di Raffaele Bonzani
Andrea aveva 10 anni, era un bambino vivace e molto molto curioso. Tutti i giorni, appena arrivava a casa da scuola, posava lo zaino, mangiava velocemente e poi…….via…..usciva a giocare. Lui si divertiva tanto a correre in mezzo ai prati, andare nei boschi a cercare gli animali e ad esplorare la natura in cerca di qualcosa di interessante.....Era sempre in cerca di avventure ma, quel pomeriggio di primavera, accadde qualcosa di straordinario.
Il papà di Andrea andò nel bosco a tagliare legna, il bambino lo seguì felice di aiutarlo. Dopo aver camminato a lungo, finalmente arrivarono nel posto giusto e il papà iniziò a lavorare. All’improvviso in lontananza si udì uno sparo di un cacciatore e subito dopo una lepre correre via, allora Andrea incuriosito la seguì. Arrivarono fino ad una vecchia casa abbandonata circondata da un grande giardino. Quando il bambino entrò rimase senza parole perché c’erano tanti animali che vivevano felici e parlavano tra di loro al sicuro dai cacciatori.
La lepre andò dal bambino e gli disse: “Questo è il nostro rifugio segreto, non dirlo a nessuno e potrai venire da noi a giocare quando vorrai!!!”
Andrea giocò con loro tutto il pomeriggio poi, quando calò il sole, salutò i suoi nuovi amici, ma…...non sapeva più come tornare a casa. La lepre gli disse: “Chiudi gli occhi Andrea e vedrai ….con un po’ di magia sarai di nuovo nel bosco con tuo papà e lo potrai riabbracciare”. Andrea si svegliò sotto ad un albero, accanto a lui c’era il papà: era stato tutto un sogno!! Sembrava tutto vero…..lo sparo del cacciatore, la lepre parlante e invece non si era reso conto che stava dormendo, peccato questa era stata un’avventura bellissima da poter raccontare a scuola….pensò Andrea.
Poi….. dietro ad un cespuglio sbucò fuori la lepre che si avvicinò a lui e gli disse: “A presto Andrea è stato bello giocare con te!!” Ma allora non era stato un sogno, era successo veramente!!
Il bambino felice ritornò a casa con il papà… e ad aspettarlo c’erano tanti compiti ma, lui entusiasta dell’avventura magica appena trascorsa, riuscì a farli tutti velocemente e senza lamentarsi.