CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

LAVORO DI CLASSE


Quarta A - Scuola Primaria "MAZZINI"

Istituto Comprensivo MASERA' DI PADOVA (PD)


Insegnante:

Maestra Immacolata Consalvo


CATEGORIA D

(incipit concorso)

Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.


L'INGANNO DI GIOVANNI


Mentre Camilla pensò a soccorrere Giovanni, il suo giovane sposo si preparò a lasciare il castello con solo due fidati cavalieri, aveva scelto solo loro per non lasciare sguarnito il regno.  I tre si misero in groppa ai rispettivi cavalli e viaggiarono tutta la notte. All’improvviso il cavallo di Daniel si slogò una caviglia e rallentò la corsa. Il re, vedendo il suo cavallo sofferente, cercò riparo e soccorso per lui, lo lasciò in cura presso un contadino che gli offrì il suo mulo. Quest’ultimo rallentò il loro viaggio, infatti arrivarono al collegio che il sole era già alto nel cielo. Bussarono violentemente al grande portone decorato con leoni d’oro ma nessuno aprì, dopo circa venti minuti di attesa, da lontano videro i cavalieri che ritornavano al collegio. Erano andati ad addestrarsi nel bosco con il rettore Diego De Villamar. Daniel andò subito incontro a Diego per chiedere spiegazioni ma il rettore non capì cosa volesse dire, pensava che fosse stanco del viaggio. Lo fece accomodare e con calma si fece spiegare l’accaduto. Capirono subito che era tutta una trappola, ma chi avrebbe potuto manipolare Giovanni? Lui, era stato sempre un ottimo cavaliere e aveva aiutato Daniel quando Camilla era in pericolo, quindi non poteva essere alleato di Lamberto. Nel frattempo a palazzo Giovanni, curato dalla regina, riprese le sue forze e chiese a Camilla di essere accompagnato al convento delle suore dove era prigioniera Elena, voleva liberarla perché era innamorato di lei e desiderava sposarla. Tutto questo doveva accadere in segreto, nessuno doveva scoprire il loro amore, neanche Daniel, altrimenti né lui e né Marcus avrebbero approvato quest’unione. Camilla dal cuore romantico si fece incantare da Giovanni e l’accompagnò al convento. Le suore accolsero con gioia la regina e subito la condussero da Elena. In fretta e furia, vestirono un manichino che lasciarono nella celletta e aiutarono la prigioniera a scappare attraverso i sotterranei del convento. Camilla e Giovanni, salutarono le suore e anche loro lasciarono il convento. Elena li stava aspettando fuori dal tunnel vicino alla quercia antica. I due innamorati ringraziarono Camilla e si avviarono verso il mare dove c’era una nave pronta a salpare nel momento in cui i due fossero saliti a bordo. Volevano abbandonare definitivamente il regno di Daniel. Infine Camilla ritornò da sola al castello. Appena arrivata trovò Daniel e Diego De Villamar che la stavano aspettando, volevano sapere dove fosse Giovanni. Lei rispose con una bugia: è andato al villaggio per chiedere ai contadini di aiutarvi. Daniel e Diego replicarono in coro che era solo una trappola e volevano cercare Giovanni per conoscere la verità. Camilla non voleva tradire Giovanni ma voleva essere sincera con il marito. Mentre discutevano al castello arrivarono le suore per comunicare che la prigioniera era scappata e al suo posto c’era un manichino e che tutto era accaduto quando al convento erano arrivati la regina con un cavaliere. Allora la regina fu costretta a confessare tutto e spiegò i motivi per cui Giovanni aveva agito così perdendo la fiducia di tutti. L’amore annebbia la mente e ci fa fare cose che noi non avremmo mai fatto. Camilla ricordò al marito che l’amore trionfa sempre e per questo poteva perdonare Giovanni. Inoltre doveva essere contento perché al collegio non era successo niente di grave. Sopraggiunse un servitore che consegnò una lettera al re che era stata scritta da Giovanni. “Caro Daniel, il mio amore per Elena è infinito come l’amicizia che ci lega. Ti prometto che non avrò nessuno scopo malvagio. Il tuo caro amico Giovanni”. Daniel e Diego corsero al porto per raggiungere i fuggitivi, fortunatamente la nave non era ancora partita perché c’era stato un guasto e stavano aspettando la riparazione. Appena arrivati, li trovarono sulla nave tutti impauriti. Il re voleva imprigionarli ma ascoltando le dolci parole di Elena, si commosse e il suo cuore si sciolse come un gelato al sole. Daniel seguì anche i suggerimenti dell’amata moglie, perdonò l’inganno di Giovanni e li lasciò liberi di vivere il loro amore come lui era felice di vivere accanto alla sua adorata Camilla. In fondo anche lui aveva fatto tante “follie d’amore”.

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