CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
(incipit concorso)
Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.
SALVIAMO IL RETTORE DIEGO
Dopo l’arrivo di Giovanni e la sua richiesta di aiuto, Daniel in accordo con Camilla, armandosi di buon senso e di pazienza andò al collegio per capire cosa stesse accadendo al rettore Diego. Lasciò a corte due suoi fidati cavalieri per non far stare Camilla da sola e per poterla difendere da qualsiasi pericolo. Salì sul suo bellissimo cavallo indossando l’armatura luccicante. Durante il cammino, molti furono i pensieri che lo assalirono: lo stato confusionale in cui si era presentato Giovanni gli aveva creato preoccupazione. Arrivato in collegio, con l’affanno dovuto dall’ansia e dalla lunga cavalcata, ai suoi occhi si presentò uno scenario che aveva dell’incredibile: tutto ciò che il Rettore Diego con le sue capacità e con la tanta cura aveva sistemato e costruito per fare del collegio un ambiente accogliente e degno di quel Regno, era stato messo in disordine e in parte rovinato. Cerco subito di capire cosa stesse accadendo è inizio a girare nei suntuosi corridoi. Arrivato all’altezza della stanza dove dimorava il Rettore, udì alcune voci provenire dal corridoio e ascoltandole, capì che qualcuno stava tramando qualcosa. Parlavano di un complotto con la complicità di Giovanni. Ma chi avrebbe potuto mai organizzare tutto questo coinvolgendo il giovane cavaliere? Perché Giovanni, che era sempre stato un uomo fidato, era complice di tutta questa situazione? La risposta arrivò da quel dialogo. Il figlio di Lamberto aveva costretto Giovanni, dietro minacce di morte, a far rinchiudere il Rettore in un luogo sicuro per poter far liberare Lamberto, suo prigioniero. E solo Giovanni poteva farlo perché aveva la fiducia di Diego de Villa Margo. Così Daniel, nascondendosi per non farsi vedere, inizio a pensare e architettare un piano per liberarlo. Mentre pensava sente una presenza che annusava la sua armatura. Girandosi vide Osso, il cagnolino di Camilla, che scodinzolando lo invitava a seguirlo. Daniel fu sorpreso dalla sua presenza perché era riuscito a seguirlo per tutta quella distanza. Incuriosito dalla sua insistenza, inizio ad andargli dietro e Osso lo portò ai piedi di un grande albero posto all’uscita del convitto. Quell’albero secolare sembrava raccontare tanta magia. Osso iniziò a scavare e come d’incanto comparvero due pezzi di metallo luccicanti. La loro luce attirò l’attenzione di Daniel fino a abbagliare la sua vista. Li raccolse e capì subito che i due pezzi, se uniti, combaciavano. E così fece. Formavano una chiave con incisi dei simboli, gli stessi raffigurati sulla “Grande Porta” all’interno del collegio che era chiusa da tanto tempo. Si precipitò verso la stessa e, dopo tre mandate, la aprì. All’interno c’era Diego. Daniel chiuse la “Grande Porta” e anche questa volta portò a termine il suo impegno. Il Rettore, provato dal suo isolamento, recuperò le forze dopo qualche settimana e fece risistemare il collegio ridandogli lo splendore che meritava. Daniel tornò al suo regno, riabbracciando la sua amata Camilla, seguito da Giovanni con il quale chiarì la sua posizione fino a perdonarlo per ciò che aveva fatto. Nel Regno tutto tornò presto alla normalità.