CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Camilla Monti


Quarta C  Scuola Primaria "Don Milani"

Istituto Comprensivo IGINO PETRONE

CAMPOBASSO (CB)


CATEGORIA D

(incipit concorso)

Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.

 

IL RAPIMENTO DI DIEGO DE VILLAMAR


Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era tornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel…Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”.

Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio disse: ”Vai!”.

Daniel allora salì in groppa al suo cavallo e partì. Arrivarono al collegio e, scendendo dal cavallo, videro che il posto era vuoto: niente cavalieri e niente cavalli, non c’era nessuno. Si incamminarono all’interno, trovarono a terra il prezioso portafortuna di Diego De Villamar e lo presero. Continuarono a camminare ma adocchiarono la cassaforte del collegio aperta; Daniel disse: “Oh mio dio! Hanno portato via tutti i beni del collegio! “Giovanni” – aggiunse -  “Dobbiamo scoprire chi è stato! ” .

 Lì vicino, sulla parete, c’era un tunnel abbastanza grande e profondo che portava al di fuori del collegio. Sul cemento c’erano molte orme di fango fresco. Giovanni chiamò Daniel e gliele fece notare. I ragazzi preoccupati corsero verso la prigione. Una volta arrivati, Daniel vide tutti spaventati e chiese: ”Cosa è successo? ”e uno dei sorveglianti gli rispose: “Marcus è scappato di nuovo!”. Daniel e Giovanni se lo aspettavano e subito si misero alla ricerca di un modo per rintracciarlo. Chiesero di vedere la cella dove era rinchiuso Marcus ma il governatore con il capo fece cenno di no. Giovanni si ricordò che nel villaggio vicino viveva un investigatore che avrebbe potuto aiutarli. I ragazzi uscirono dalla prigione e si incamminarono verso casa del caro amico del ragazzo. Bussarono alla porta e si presentò un omone: era molto più alto e robusto di Giovanni e Daniel, portava una giacca color cammello e con sè aveva la sua lente d’ingrandimento. L’ uomo ad un certo punto disse: “Piacere sono Alex, cosa vi porta qui?”  Giovanni rispose: ”Ciao Alex, scusa se ti disturbiamo così in tarda ora ma ci serve il tuo aiuto, dobbiamo rintracciare un evaso che ha rapito il rettore del collegio”. L’omone disse: ”E chi è costui?” .In coro risposero: il detenuto Marcus!”  Alex rimase scioccato e disse loro che lo conosceva molto bene. Daniel non se lo aspettava ma pensò che poteva essere di aiuto. Andarono al collegio e portarono l’uomo nel luogo. Alex riconobbe subito le impronte ed era certo che erano quelle di Marcus e lo comunicò ai ragazzi. La domanda che si posero era: come aveva fatto a scavare quel buco così grande?  Alex analizzò il buco e disse: “questo buco è stato fatto con l’aiuto di un piccone! Ma dove l’ha preso?” Daniel si ricordò che Marcus aveva un cugino che vendeva degli attrezzi per lavorare in miniera ed era l’unico a venderli. Raggiunsero allora la bottega, entrarono e si rivolsero al proprietario: “È qui che tuo cugino ha preso il piccone?” il signore scoppiò in una fragorosa risata e rispose: “E cosa ti fa pensare che risponderei così facilmente alla tua domanda?” Daniel, furioso, lo sfidò a duello e lui accettò: nel caso avesse vinto gli avrebbe detto come Marcus aveva avuto il piccone , come  era evaso dalla prigione e dove era diretto; se avesse perso avrebbero ucciso Diego De Villamar. Daniel anche se era un rischio molto grande, accettò la sfida. Estrassero le spade e iniziò il combattimento. Dopo molti colpi di spada il cugino di Marcus, estenuato, si arrese e disse: “ Ok, hai vinto. Ora ti dico tutto.”  Spiegò che Marcus era scappato di prigione con il suo aiuto perché altrimenti lo avrebbero ucciso. Tutte le notti, quando le guardie andavano a dormire, scavava il tunnel con il piccone che gli aveva fatto arrivare lui tramite un amico che lavorava nelle carceri e, una volta terminato il tunnel,  lo ha fatto scappare con l’aiuto suo e dello stesso amico che gli aveva consegnato l’arma.  L’ evaso voleva entrare nel collegio perché in passato, quando era un cavaliere e aveva bisogno di soldi perché la sua famiglia non c’era, il rettore non gli diede il suo aiuto perciò voleva vendicarsi di questo torto subito. Comprò da me del sonnifero per far addormentare Diego e un piccone per entrare e uscire dal Collegio San Giorgio. Poi aggiunse: ”Mi disse che era diretto in una miniera chiamata “Miniera della morte”. I ragazzi increduli, lasciarono la bottega e andarono nella miniera, che conoscevano bene. Giovanni, un po' impaurito, aprì bocca: Questo nome non mi porta niente di buono, io non ci entro! Alex e Daniel dissero:” Sei un vero cavaliere? Allora entra!” Giovanni controvoglia entrò e sentì delle voci in lontananza. Sussurrò ai compagni che era sicuro che quella era la voce di Diego soffocata, sembrava che fosse imbavagliato. Daniel corse ma Marcus lo vide e disse:” HAHAHAHA! Sapevo che saresti venuto!” Daniel rispose:” AH SI?” inaspettatamente il ragazzo prese la spada e fece un attacco furtivo, ma Marcus lo schivò. Arrivò Giovanni e anche egli prese la spada. Intanto alle spalle di Marcus c’era Diego legato e imbavagliato. Mentre i cavalieri combattevano Alex approfittò della loro distrazione e senza farsi vedere andò da Diego, con un coltellino tagliò la corda che teneva legate le mani e slegò il bavaglio; il rettore si alzò. Poi l’investigatore prese i soldi. Giovanni passò l’altra sua spada a Diego e tutti e tre sferrarono il colpo finale. Daniel cadde e si procurò una ferita profonda ma tralasciando il dolore come da vero uomo si rialzò e disse: “Caro Marcus è finalmente giunta la tua fine”, gli diede un gran calcio e svenne. Dopo il faticoso duello, corsero dal rettore per accertarsi che stesse bene, lui disse che era un po' stordito e che gli serviva un po' di riposo. Portarono Marcus in prigione in una cella isolata e ultra blindata e aiutarono i governanti della prigione a riparare il danno della cella. Poi ritornarono al collegio, fecero chiudere il grosso buco e ripararono la cassaforte, ci riposero i soldi poi restituirono il portafortuna a Diego e lo accompagnarono nel suo letto a riposare. Una volta addormentato, salirono in groppa ai cavalli e tornarono vittoriosi al castello dove la regina li aspettava trepidante. Quando giunsero, Camilla corse ad abbracciare Daniel che calorosamente ricambiò. Raccontarono la grande avventura che li aveva visti una volta per tutte sconfiggere il malvagio Marcus. Festeggiarono il loro successo con un brindisi. Cin cin.

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