CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
(incipit concorso)
Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.
L'IMBOSCATA
Quando Daniel arrivò al collegio, scoprì che si trattava di una trappola: Diego era ostaggio di Marcus , il quale era riuscito a scappare di prigione. Daniel sfoderò subito la spada e i due iniziarono a duellare. Dopo un lungo combattimento, Marcus fece cadere la spada di Daniel e fuggì via. Daniel allora tornò subito al castello, poiché aveva saputo che anche Elena era fuggita, ed era preoccupato per Camilla che oltretutto era in dolce attesa. Infatti, Elena era evasa grazie all’aiuto di un complice che le aveva fornito un grimaldello col quale aveva aperto la sua cella. Marcus ed Elena si riabbracciarono dopo cinque mesi. Intanto, Lamberto, l’artefice delle due evasioni di Marcus ed Elena, organizzò il suo rientro trionfale al regno che ormai apparteneva a suo fratello Lando. Entrarono nel castello attraverso i sotterranei, assalirono tre guardie e presero le loro divise, travestendosi. Quando Lando scoprì Lamberto, era ormai troppo tardi. Lando fu imprigionato in una cella che però aveva una botola di metallo sul soffitto. Infatti da qui riuscì ad evadere e mandò a chiamare Daniel e Diego che si precipitarono subito assieme a cinquanta guardie. Intanto, Marcus e Elena avevano ordinato alle guardie di respingere Daniel e i suoi uomini ma non riuscirono nell’impresa poiché i cavalieri erano molto più forti. I due vennero catturati e imprigionati. Anche Lamberto venne imprigionato e trasferito in un posto sicuro fuori dalla città. Lando ringraziò Daniel che l’aveva aiutato ancora una volta e per sdebitarsi fece costruire per il suo futuro figlio, un castello. Lando affidò i lavori agli abitanti del villaggio che iniziarono subito la costruzione. Daniel tornò al castello perché con Camilla dovevano recarsi dal fabbro. Daniel ordinò al cocchiere della carrozza di preparare i cavalli e partirono. Quando arrivarono dal fabbro, Daniel disse che c’era una sorpresa in casa del falegname. Così i due arrivarono dal padre di Daniel che si trovava nella sua bottega. Qui li attendeva una culla e un lenzuolo azzurro per avvolgere il bambino che sarebbe nato dopo pochi mesi. Portarono la culla al castello e la sistemarono nella camera del bambino. Poi Daniel cavalcò fino alle terre di Lando per costatare di persona a che punto fosse la costruzione del casello e per l’occasione fece un regalo per ringraziarlo. Gli portò in dono una scatola di legno grande che conteneva diverse pietanze. Sulla via del ritorno Daniel fu raggiunto da una guardia che lo informò del parto imminente. Nacque un bel maschietto e lo chiamarono Leonardo. A soli cinque anni il bambino prendeva già lezioni per imparare a combattere e diventare un valoroso cavaliere proprio come suo padre. Nel frattempo Lando terminò la costruzione del castello.
Raggiunta la maggiore età , Leonardo prese in moglie Greta, sua amica d’infanzia e, insieme, andarono a vivere al castello.
Leonardo poco dopo scoprì che Greta era in dolce attesa e diede l’ordine di creare una stanza per il nascituro. Nacque una bambina e fu chiamata Marta.
Daniel, Camilla, Leonardo, Greta e la piccola Marta vissero così felici e contenti.
(incipit concorso)
Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.
IL TESORO RUBATO
Non appena giunse al collegio, Diego ancora spaventato per quanto accaduto disse: - Daniel è successa una cosa incredibile! –
Daniel rispose: -Cosa è successo? –
Diego disse: - È scomparso il tesoro di Serafin II che custodivamo nel nostro collegio e lui è molto triste - .
Allora Daniel escogitò un piano con i suoi soldati, con l’intenzione di ritrovarlo e scoprire il colpevole. Subito dopo, vennero accompagnati dagli allievi del collegio nel luogo dove era stato rubato il tesoro. Notò immediatamente delle impronte di scarpe infangate. Daniel e i soldati seguirono queste impronte che portavano ad una piccola costruzione di legno poco distante dal collegio. Le impronte si fermavano lì, entrarono in casa ma non c’era nessuno. Aspettarono allora fino a mezzanotte e un quarto e all’improvviso arrivò un ragazzo. Il giovane si accorse di essere spiato e scappò subito via. Daniel e i suoi soldati lo inseguirono, ma visto che il ragazzo era troppo veloce, si arresero e decisero di alloggiare in una stanza del collegio. Il giorno dopo, ritornarono in quella casa dove avevano scoperto quell’uomo misterioso ed escogitarono un piano: i soldati si nascosero nella fitta vegetazione, mentre Daniel si posizionò da un lato per dare loro il segnale di intervenire al momento opportuno. Daniel disse ai soldati: - Siete pronti?-I soldati risposero in coro: - Si siamo pronti! - I soldati si misero al loro posto e verso le tre di pomeriggio arrivò lo sconosciuto. Daniel diede il segnale, così i soldati si scagliarono davanti al giovane e, per bloccarlo e impedirgli di scappare, gli buttarono una rete addosso. Successivamente venne portato in una stanza del collegio e interrogato. Gli fu chiesto chi fosse e per quale ragione avesse rubato il tesoro. Il giovane ladro rispose: - Io sono Davide e l’ho rubato per comprare delle medicine per mia madre che è molto malata! Queste medicine costano così tanto che non me le posso permettere… -
Allora Daniel con le lacrime agli occhi disse: - Ti perdoniamo ma devi prometterci che non lo farai mai più! È una cosa molto grave! - Daniel poi aggiunse: - Dove hai nascosto ciò che hai rubato? –
Davide rispose: - Ecco qui , dentro la mia sacca - .
Daniel disse: - Andiamo a portarlo a Serafin II! –
Arrivarono da Serafin II e Daniel gli disse: - Abbiamo ritrovato il tuo tesoro, lo ha rubato questo ragazzo di nome Davide che non è così cattivo come sembra.
Davide disse: - Salve signore, mi scuso molto per l’accaduto, non l’ho fatto con cattiveria, ma solamente per pagare le medicine che servono a mia madre per curarsi dato che è molto malata! –
Dispiaciuto Serafin gli rispose: - Tranquillo, ti perdono. Apprezzo la tua sincerità, pagheremo noi, quindi, le medicine per tua madre! -
Davide scoppiò in lacrime e lo ringraziò molte volte. Dopodichè Serafin II ripose il bottino là dove era stato rubato.
Risolto il mistero, Daniel salutò tutti i ragazzi del collegio di San Giovanni e ritornò al castello da Camilla. Non appena la riabbracciò, Camilla gli disse che era in dolce attesa di due gemelli. Dopo nove mesi Camilla diede alla luce due meravigliosi bambini che furono chiamati Davide e Aurora.
E così vissero tutti felci e contenti.
(incipit concorso)
Erano trascorsi pochi mesi dal matrimonio tra Daniel e Camilla e dalla loro incoronazione. Tutto era ritornato alla normalità nel regno. Ma un giorno, alle prime luci dell’alba, a corte arrivò Giovanni uno dei giovani cavalieri del collegio che volle parlare con il re. Era stanco e molto provato, riuscì solo a dire “Daniel… Diego De Villamar è in pericolo, al collegio abbiamo bisogno di te”. Daniel incrociò lo sguardo spaventato di Camilla che senza indugio gli disse: “Vai!”.
IL REGNO E' IN PERICOLO
Daniel salutò Camilla in modo ufficiale e, passo dopo passo, si incamminò. La regina Camilla abbassò lo sguardo ed impaurita, rientrò nel castello, chiudendosi nella sua stanza. Le sue dame di compagnia entrarono nella stanza per rassicurarla e starle vicino, in quel momento di difficoltà e paura, lontana dal suo amato Daniel. Ovviamente anche Daniel era preoccupato perché aveva lasciato Camilla sola nel castello, e la sua prima notte lontana da lei fu carica di pensieri e malinconia. L’indomani la povera Camilla non faceva altro che girare e rigirare per tutta la stanza e chiedere alle sue dame se ci fossero notizie del suo Daniel, ma una di loro, la più sensibile, capì il bruttissimo momento che Camilla stava vivendo e, con molta discrezione, iniziò a parlargli in maniera amichevole, rassicurandola del fatto che questo era solo un distacco temporaneo e avrebbe reso la loro storia d’amore molto più forte. Quella notte Camilla riposò più tranquilla e la mattina successiva organizzò un’uscita con le sue dame e le guardie presso la corte del vecchio re, Serafin II. E così passarono i giorni e la vita al castello ritrovò pian piano i vecchi equilibri. A corte arrivavano spesso lettere di Daniel che rassicuravano Camilla e promettevano che presto sarebbe ritornato al castello. Anche Serafin II si era rassicurato, impegnato com’era a seguire le vicende di corte, dal momento che Daniel era assente.
Un giorno arrivò un cavaliere che portò finalmente notizie di Daniel e degli altri cavalieri partiti con lui. Camilla vedendo l’uomo ferito, si preoccupò per il suo amato, temendo che gli fosse successo qualcosa di grave. Il cavaliere tranquillizzò Camilla, fu fatto entrare nel castello dove venne curato e gli fu dato ristoro.
Appena si riprese dal lungo viaggio, il cavaliere gli raccontò quanto era accaduto al collegio di San Giorgio. Diego era stato ferito e catturato dall’esercito del tiranno Noah che aveva dichiarato guerra a Daniel. Il regno era in pericolo. Ci furono numerose battaglie, ma grazie all’aiuto dei cavalieri allievi del collegio e a Lando e i suoi uomini, la guerra era ormai ad una svolta. Purtroppo qualche cavaliere era stato ferito ma le truppe avversarie erano ormai stanche e sfinite. Raccontò anche che Daniel aveva combattuto con tutta la sua forza e il suo coraggio contro molti soldati, sconfiggendoli tutti e per questo gli avevano anche dato il titolo di “Prode Cavaliere Massimo”. Daniel era fiero perché aveva difeso il suo popolo dall’attacco dei nemici e dalla possibilità di essere sottomessi ad uno spietato tiranno. Daniel stava bene e non vedeva l’ora di ritornare a corte. Poi aggiunse che lei doveva esser orgogliosa di aver sposato un grande re, ma soprattutto un grande uomo e un forte combattente.
Non appena il cavaliere si ristabilì, ripartì per raggiungere Daniel, così i due si salutarono.
Dopo qualche settimana, una guardia di ronda sulla torre, avvistò dei cavalieri che si dirigevano al castello. Allertò tutti gli uomini del regno e chiese alla regina di non uscire dalle sue stanze. Più si avvicinavano e più i soldati si rendevano conto di conoscere quei cavalieri. Camilla dalla sua stanza scrutava dalle finestre ed il suo cuore iniziò a battere forte, quando capì che si trattava di Daniel e dei suoi uomini. Spalancò la porta e ordinò di far abbassare il ponte levatoio e i suoi occhi non potevano crederci: era tornato il suo re. Daniel scese da cavallo, corse verso Camilla e finalmente si riabbracciarono. Così proseguirono felici verso il castello insieme, per sempre.