CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
Il gioco è vita!
Nome: Giorgia
Classe: Quinta
Mi piace: Studiare, ma soprattutto GIOCARE
Hobby: Inventare giochi
Ciao! Sono Giorgia,
mi piace studiare e andare a scuola perché passo del tempo con i compagni e con il maestro Teo, ma la cosa che mi piace di più è GIOCARE. Amo giocare con i miei amici e con il mio gatto Felix. Giocherei dappertutto: in casa, per strada, all’aria aperta.
Articolo 31
Stamattina, quando siamo arrivati a scuola, non c’era il maestro Teo ad accoglierci come al solito. Ci siamo meravigliati perché lui è sempre puntuale.
Tommasino dice: “ Forse il maestro ha la febbre!”.
“ Meglio” sussurra Antonino “almeno possiamo GIOCARE tutto il giorno”.
Ma ecco all’improvviso dal corridoio si sente provenire una musica. Entra dalla porta il maestro Teo con una radio in spalla, la musica a tutto volume, canticchiando a ritmo di musica: “Do-domani, do-do domani, domani, do-do domani…”.
“Il maestro Teo deve essere impazzito!”, esclama Marta e siamo scoppiati tutti a ridere.
Nel frattempo il maestro si è seduto, ha spento la radio e ci ha chiesto: “Conoscete questo gruppo musicale?”.
“Io sì, sono gli Articolo 31” dice Michelino, contento di essere stato l’unico a riconoscere il gruppo.
“Secondo voi perché oggi vi ho fatto ascoltare le canzoni degli Articolo 31?” domanda Il maestro.
“ Perché è il tuo gruppo preferito.” risponde Giacomo.
“Forse perché oggi sei felice e vuoi ascoltare la musica di quando eri giovane.” prosegue Marcellino.
“ Secondo me ci vuoi parlare dell’Articolo 31 della Costituzione italiana” afferma con convinzione Marianna, la saputella della classe.
“ Ci sei quasi Marianna…in realtà voglio parlarvi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che stabilisce il DIRITTO AL GIOCO per tutti i bambini e in particolare del Comma 1 che dice:
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
“Non ci ho capito un granché !” si lamenta Giovannino.
“Aspetta Giovannino, una cosa alla volta. Cos’ è per te il GIOCO? “ gli chiede il maestro.
“Emm… per me il gioco è divertimento”.
“E per voi?” continua Teo.
“Un‘attività importante per noi bambini”.
“Io quando gioco non sono più arrabbiato e mi passa l’ansia”.
“Per me è una cosa che ci fa crescere e ci fa esplorare “.
“ Io, invece, quando gioco esco dal mondo reale ed entro in un mondo di fantasia nel quale ogni desiderio si può realizzare.” dice Giada con gli occhi pieni di gioia.
“ I giochi sono tutti belli!” dice Luchino.
“Beh, non proprio tutti. Esistono dei giochi pericolosi che creano dipendenza.” afferma Stefania.
“Ma non esistono giochi così!” ribatte Franceschino.
“ Certo che esistono” conferma il maestro Teo “trascorrere tanto tempo a giocare con il tablet, la play station o il cellulare può creare dipendenza”.
“ Ci sono giochi che incitano alla violenza e fanno confondere la realtà con la fantasia” continua Marianna.
“ E altri ancora che fanno dimenticare i propri compiti e le proprie responsabilità” aggiunge Teo.
Timidamente Alfonsino dall’ultimo banco dice: “Maestro, ieri pomeriggio, mentre mamma e papà erano a lavoro, io ho giocato tutto il tempo alla play e non ho fatto i compiti”.
Il maestro gli si avvicina, lo abbraccia e gli dice: “ Hai visto Alfonsino cosa succede se si gioca troppo con questi giochi? Va bene, apprezzo la tua sincerità. Farai i compiti oggi pomeriggio… e ora, bambini, andiamo tutti in giardino a giocare. E’ una bellissima giornata!
E tutti gridano:
“Evviva”.
“Sei il maestro migliore del mondo”.
Tommasino chiede: “ A che gioco giochiamo?”.
Si levano in coro delle voci:
“Rubabandiera”, “ Palla prigioniera”, “Acchiapparella”, “Corsa coi sacchi”, “Quattro cantoni”, “La campana”, “1-2-3 stella”…
E il maestro frastornato dice: “ Va bene bambini, li faremo tutti e… ricordate che nessuno può togliervi il GIOCO: è un vostro DIRITTO, ma non dovete dimenticare che nel gioco bisogna sempre RISPETTARE LE REGOLE e bisogna SAPER PERDERE.
“Ip-ip- urrà” esclamiamo tutti in coro.