CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

LAVORO DI CLASSE

CLASSE QUARTA


QUARTA A - Scuola Primaria 

Istituto Comprensivo "PRINCIPE DI PIEMONTE"

MAGLIE (LE)


Insegnanti: GIUSEPPINA COLI'

                  FEDERICA SERRA

CATEGORIA C

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Un giorno, il maestro Teo entrò in classe e fu immediatamente attirato dal baccano che proveniva dal fondo dell’aula. Marta e Giovannino stavano litigando: Giovannino si era sistemato al banco di Marta senza permesso e lei protestava a gran voce.

“Giovannino, spostati dal mio banco!”

“Non ci penso proprio, questo posto è più bello del mio!”

Intorno a loro, i compagni si divisero in due gruppi: alcuni volevano che il posto restasse a Giovannino; altri, invece, difendevano Marta. Sembrava di essere allo stadio.

Il risultato fu una gran confusione. Si sentivano solo urla e schiamazzi.

A quel punto intervenne il maestro chiedendo: “Cosa sta succedendo?”

Tutti smisero di parlare e si guardarono l’un l’altro senza sapere cosa dire.

Marta iniziò a piagnucolare: “Giovannino mi ha sottratto il posto e io non voglio cambiarlo!”

Per tutta risposta, Giovannino scoppiò a piangere come una fontana: “A me piace tanto quel posto perché è vicino alla finestra e io voglio annusare l’aria fresca del mattino quando arrivo!”

Il maestro Teo, vedendo il dispiacere negli occhi di entrambi, cercò di risolvere la situazione e di far riflettere i suoi alunni: “Ragazzi, perché fate tutto questo baccano per un semplice banco? Pensate alle cose terribili che stanno accadendo nel mondo. A volte le guerre nascono dai piccoli litigi e dalla mancanza di dialogo. Se ognuno di voi facesse come gli pare e piace, alla fine in questa classe non saremmo più amici e staremmo sempre a farci la guerra.

Dovete promettermi che non litigherete più per queste sciocchezze e che troverete insieme un COMPROMESSO per il bene di tutti”.

Giovannino e Marta si guardarono di sottecchi.

Il maestro Teo continuò: “Dobbiamo sempre ragionare prima di agire. Tutti hanno diritto a vivere tranquillamente e a essere rispettati!”

A queste parole, Giovannino tirò su con il naso e smise di piangere. Promise a Marta che sarebbe ritornato al suo posto, poi tirò fuori dallo zainetto delle caramelle assortite e le porse a Marta, per chiederle scusa. Marta gli fece un sorriso, lo abbracciò senza pensarci due volte e gli disse che, se il maestro avesse accettato, avrebbero potuto condividere quel banco.

Tutti i bambini intorno fecero festa battendo le mani e anche il maestro mangiò le caramelle per festeggiare insieme ai suoi alunni.