Una compagna speciale

Il maestro Teo arrivò, quel giorno, più tardi del solito: teneva per mano una bambina molto particolare. Il maestro Teo disse ai suoi alunni:<<Ciao bambini, oggi tra questi banchi sarà presente una nuova bambina speciale…>>. La bambina, timida e insicura si presentò:<<Ciao, io essere bambina iraniana, mi chiamare Laleh>>. Gennarino chiese al maestro:<<Maestro, perché Laleh indossa un velo?>>. Il maestro Teo gli rispose:<< Nella sua nazione, la religione, obbliga le donne ad indossare un velo sulla testa>>. Dopo la risposta del maestro, Anna chiese:<<Allora, come mai è qui in Italia?>> e il maestro rispose:<<E’ qui perché nel nostro paese cercano libertà, visto che lì sono obbligate ad indossarlo, anche contro la loro volontà>> Laleh interviene nel discorso:<< Donne e ragazzine essere disperate, come me. Non essere incubo, essere realtà. Io avere visto loro tagliare i capelli dentro piazza, proprio come me!>> e si tolse il velo. Poi cominciò a piangere per l’arresto e per la morte dei suoi cari per essersi ribellati. I suoi compagni andarono a consolarla, abbracciandola e poi dissero:<<Non ti preoccupare, nei nostri caldi abbracci sarai sempre al sicuro!>>

Laleh si affezionò al maestro Teo e ai compagni che, di tanto in tanto, la invitavano a casa loro. Siccome i suoi nonni erano ancora in vita ed erano rimasti in Iran, si collegavano con loro, con Meet. Laleh, era felice, perché si sa, il suo cuore era lì, con loro. Il maestro Teo un giorno, volle dimostrare ai suoi alunni la sua gratitudine perché apprezzava il loro comportamento, il loro senso dell’accoglienza. Cosa fece? Li accompagnò al parco e lì si divertirono un mondo: fu una giornata meravigliosa; mentre li vedeva divertire insieme, il cuore del maestro Teo era pieno di gioia e pensava:<< Questa è la scuola che mi piace!>>