CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Annachiara Zambetta


QUINTA E - Scuola Primaria 

Istituto Comprensivo "FORNELLI"

CORATO (BA)


CATEGORIA C

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FUGA DA KIEV

 

Oggi il maestro Teo è entrato in classe con un’area tristissima e con poca voglia di scherzare; allora gli alunni gli hanno chiesto cosa avesse e lui ha risposto loro che era particolarmente giù di morale perché aveva letto, in internet, una storia che gli ha stretto il cuore. Egli allora, ha deciso di condividerla con loro, quindi ha iniziato a leggere:                               

Era il 24 febbraio del 2022. Helena era in camera sua mentre giocava con le bambole, quando, ad un certo punto udii le sirene dell’allarme antiaereo. In quell’ istante entrò sua madre con le valigie già pronte, e portò Helena fuori di casa. Lei non sapeva che da quel momento la sua vita sarebbe cambiata. Restare a Kiev sarebbe stato pericoloso. Suo padre era già stato richiamato alle armi, già mesi prima dello scoppiò della guerra, ed erano rimaste solo lei e sua madre. Per scappare dal rischio di bombardamenti, si sarebbero dovute far ospitare dai nonni materni in Polonia. Non erano solo loro ad essere stati ospitati, in quella casa erano in tanti e gli spazi andavano divisi ed ognuno aveva il proprio compito, senza distinzione d’ età. Per esempio, lei stendeva, ritirava e piegava i panni e dava anche una mano in cucina. La sera andava a letto distrutta e si addormentava subito.

Qualche volta aveva il tempo di fermarsi un attimo sul divano con i nonni, mentre guardavano la televisione, e vedeva le pubblicità di bambole e giocattoli fantastici , ma sapeva che non poteva permetterseli, e questa cosa la rattristava molto, ma sperava sempre, nel profondo del suo cuore, che un giorno le cose sarebbero tornate alla normalità e che avrebbe ricominciato a giocare in camera sua con il suo papà, che era da sempre il suo miglior compagno di giochi. Purtroppo, però, a distanza di tanti mesi, ancora oggi, la guerra non è finita ed Helena continua a non poter giocare, ma a svolgere faccende da adulti. La sua storia è uguale a quella di tanti altri bambini che hanno vissuto e vivono le sue stesse esperienze, perché le guerre si assomigliano tutte. Ma non deve essere così, perché ogni bambino ha il diritto di vivere la propria infanzia, infatti l’articolo 31, dei diritti dei bambini, dice che:

“gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”

Appena terminata la storia, il maestro Teo ha chiesto ai suoi alunni cosa avesse suscitato loro questo racconto e sono uscite fuori diverse risposte:

“Tristezza”

“Rabbia”

“Malinconia”… insomma sentimenti non felici