CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Carlo Feniello


Seconda F  Scuola Secondaria di Primo Grado

Istituto Comprensivo "MARCONI"

BATTIPAGLIA (SA)


Insegnante: Prof.ssa MARGHERITA FARABELLA

CATEGORIA E

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UN AMICO IN COMUNE... il mio finale!


Dopo lunghi 5 anni mi ricandidai alle elezioni per diventare Sindaco di Roccatonda. Volevo migliorare il mio paese dando “voce” ai bambini e agli anziani, promuovendo e sostenendo iniziative volte a sostenere i diritti delle persone.

Era arrivato il grande giorno, e i risultati delle elezioni comunali stavano per essere svelati. Ero davvero agitato, avevo le mani sudate e le gambe tremolanti .

Sognavo questo momento da molto tempo, e finalmente il mio sogno si stava avverando, ero stato eletto di nuovo Sindaco di Roccatonda, e così tutti i miei progetti stavano prendendo forma. Essendo sempre più apprezzato dai cittadini di Roccatonda, decisi quindi di organizzare una festa per festeggiare la mia elezione come Sindaco di Roccatonda, erano invitati tuti i cittadini del paese, io e Camilla eravamo seduti a capotavola di una lunga tavola decorata con una tovaglia rossa addobbata con grandi fiori bianchi misti, era presente tutta la mia famiglia compreso Giovanni, il mio segretario comunale.  Mi alzai da tavola e con grande onore ringraziai tutte le presone che mi fecero arrivare a questo traguardo, tutti si commossero in quella stanza, specialmente Giovanni,

ma ad un certo punto calò il silenzio in aula, era il vecchio Sindaco che placò gli applausi e iniziò a criticare e denigrare le mie decisioni politiche. Senza paura gli risposi: “Ormai il Sindaco sono io, e i cittadini sono d’accordo con le mie scelte politiche”. Il vecchio Sindaco umiliato se ne andò via, e il suo comportamento mi  fece apprezzare ancora di più dalla città. Finita la serata, tornai a casa e ricevetti una chiamata dall’ospedale di Roccatonda,  quando risposi un medico mi disse che a Giovanni fu diagnosticata una malattia sconosciuta che poteva essere anche mortale.

In quel momento scoppiai a piangere ma risentii le parole di Giovanni che mi risuonavano nella testa. Successivamente mi asciugai le lacrime, mi rimboccai le maniche e decisi di dimostrare a Giovanni cosa ero in grado di fare. Quella sera “non chiusi occhio” e mi misi a pensare molto. Il giorno seguente corsi subito a lavoro e mi concentrai soprattutto per comprendere quali fossero le problematiche della città, e mi impegnai specialmente nel risolvere le problematiche ambientalistiche, che erano le più gravi nella città di Roccatonda. Decisi quindi di accordarmi con alcune scuole per fare alcune lezioni sull’ importanza 

dell’ambiente. A fine giornata decisi di andare a trovare Giovanni nell’ospedale di Roccatonda per raccontargli il mio piano d’azione per migliorare questa città. Giovanni rimase sbalordito e approvo la mia decisione. Continuai a procedere così per molti giorni incentrando le lacune della città ormai esistenti da anni e iniziai subito a diventare famoso in tutta la regione, Tutti sapevano il mio nome e diventai sempre più fiero di me. In qualche mese riuscii a risolvere quasi tutte le problematiche della città finché non mi arrivò una richiesta di diventare Sindaco regionale via mail, non credevo ai miei occhi “Io? Sindaco regionale?” non sapevo se accettare e non sapendo cosa fare corsi immediatamente in ospedale da Giovanni per avvisarlo di questa notizia. Giovanni rimase a bocca aperta, era fiero di me, mi disse che era una grande responsabilità e che avrei dovuto pensarci. Passarono giorni e io ero incredulo ma alla fine decisi di rispondere a quella mail. Presi il computer, mi sudavano le mani e con le dita tremolanti iniziai a scrivere una lunga lettera, stetti ore davanti a quella schermata cambiando continuamente verbi e punteggiature e finalmente inviai la mail. Il giorno dopo mi risposero, rimasi “paralizzato” davanti al pc per almeno un minuto, stavo diventando presidente regionale! La mia felicità finii lì in quel preciso momento, quando lessi che sarei dovuto andare nel capoluogo della mia regione la mattina seguente.

Da lì corsi subito in ospedale e decisi di dire tutto a Giovanni salutandolo con un atto nobile. Chiesi al medico di poter pagare le cure al posto suo, il medico accettò e dopo aver pagato me ne andai. Mi misi a salutare tutti: amici, parenti, conoscenti, ecc. Prima di partite però decisi di lasciare il posto da Sindaco proprio a Giovanni e subito dopo partii. Ora mi trovo nel capoluogo in cui sto migliorando tutta la regione risolvendo la maggior parte delle problematiche presenti nella regione, soprattutto sull’argomento ambientalistico, molto esigente per la salvaguardia del nostro pianeta, come già fatto a Roccatonda. Decisi di aggiungere cestini in tutta la regione, cestini presenti in tutte le strade  in modo tale da far ragionare le persone sull’importanza di una singola cartaccia, lattina o qualsiasi oggetto lasciato per terra possa rovinare il nostro pianeta. Oltre all’ambiente ho dato importanza anche alla raccolta differenziata e al riciclo, infatti i cestini presenti nelle città sono divisi in carta pulita, indifferenziata, multimateriale e umido in cui ogni cittadino deve buttare i rifiuti in modo corretto e se quel determinato oggetto può essere riciclato il cittadino deve conservarlo e riutilizzarlo per qualsiasi scopo. E Giovanni? Giovanni mi ha chiamato proprio l’altro giorno, è in buone condizioni e con le cure la malattia sa svanendo.