CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

- gruppo 5 - 

Classe Seconda 


SECONDA A - Scuola Secondaria di Primo Grado

Istituto Comprensivo "Gianfranco Maretti Tregiardini"

SERMIDE (MN)


Insegnante: Prof.ssa CATIA BARBIERI

CATEGORIA E

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Un volo per Maastricht


Marco era seduto al tavolo, aspettando che uscissero i risultati delle elezioni.

Rivolse un'occhiata a Camilla.

I capelli le ricadevano sulle spalle con boccoli dorati che alla luce del tramonto avevano un riflesso rossastro.

Il naso a patata donava particolarità al viso.

Le labbra a cuore erano colorate da un delicato rossetto pescato.

Gli occhi, come mandorle, erano rivolti verso la televisione che da lí a poco avrebbe annunciato il nuovo sindaco.

Marco era cambiato, era diventato molto alto e i capelli scuri gli incorniciavano il viso.

Gli occhi castani gli davano un'espressione concentrata e le sopracciglia inarcate verso il basso trasmettevano uno sguardo ansioso.

 Voleva vincere, lo voleva da cinque lunghi anni.

La mascella sporgente mostrava insicurezza.

Erano tutti ansiosi e il ragazzo che estraeva i nomi annunciò una brutta notizia.

Il nuovo sindaco sarebbe stato Giulio, un vecchio compagno di scuola di Marco.

Il ragazzo se ne andò triste, si sedette alla scrivania e accese il computer… e aprì un sito: “Maastricht Science Programme.”

“ Accetto la borsa di studio da voi proposta, il mio soggiorno avverrà solo dopo la seguente data sottostante, cordiali saluti.” Scrisse Marco.

 

19/09/2021

Non essendo stato eletto, il ragazzo partí per Maastricht con Camilla, tenendosi sempre in contatto con Giovanni.

Il vento della nuova città tagliava le labbra, il cielo scuro sembrava volesse urlare, era arrabbiato. Le strutture imponenti dominavano i boschi, i prati, rovinavano il verde.  Era un  luogo cupo, triste. Le persone che camminavano per  strada avendo un’aria stanca.

 Arrivati a destinazione,  i due ragazzi aprirono la porta dell’appartamento, era caldo e accogliente.

Marco si lasciò cadere sul divano rosso fiammante, trasmetteva una sensazione di calore.

L’abitazione era piccola, ma per due bastava, la cucina era modesta, con dei grandi fornelli.

 Il letto con cuscini ripieni di piume d’oca era spazioso e profumato. Il panorama era meraviglioso, la finestra del salotto si affacciava sul Mosa, che, con tutta la sua eleganza, colorava il territorio di un dolce blu notte.

Camilla e Marco si trovavano bene, i vicini erano disponibili, gentili e non si lamentavano mai.

 

Ne passarono di anni, e ogni giorno si innamoravano di più di quella città.

Marco riuscì anche a trovare un lavoro e a conciliare i due doveri.

Amava ogni mattina potersi svegliare e avere un luogo dove andare a trascorrere il suo tempo.

I primi stipendi lo resero fiero di se stesso.

Camilla aveva trovato lavoro in un negozio di cosmetica, la paga era buona ed era un impiego che le piaceva.

Erano una coppia perfetta, si amavano molto…

Un giorno Marco decise di portarla in un bellissimo ristorante molto elegante, mangiarono in abbondanza: carne, pesce, salumi, qualunque cosa capitasse ai loro occhi.

Camilla ne rimase estasiata e non capiva come mai questa sorpresa.

Marco si inginocchiò davanti a lei, estrasse una scatolina rossa dalla tasca della giacca.

La aprì delicatamente e  apparve l’anello con un grosso diamante che alla luce brillava.

Camilla non riuscì a trattenersi e dalle guance scivolò una cascata di lacrime.

-Oh Marco, è da tanto che aspettavo questo momento, pensavo che non sarebbe mai accaduto.

Ci fu un lungo abbraccio, e dal "pubblico" risuonò un lungo applauso.

Marco e Camilla tornarono a casa e si sedettero sul divano a guardare la TV.

 Ad un certo punto suonò il telefono di Marco.

-Marco sono Giovanni! Ho scoperto perché non sei stato eletto due anni fa, corruzione! Di nuovo, Giulio il vecchio sindaco è stato arrestato, aveva pagato più di metà paese per votarlo, adesso non c’è più nessun sindaco.

-Oh no! Tornerò al più presto, e mi farò rieleggere, te lo prometto.

Una settimana dopo, Marco e Camilla ritornarono in Italia.

In volo Marco ripensò a quando era  solo un ragazzo tredicenne e a tutti gli avvenimenti accaduti.

Arrivò a Roccatonda con un sorriso stampato sul viso.

Camilla non era altrettanto felice, aveva litigato con sua madre e da tempo non si parlavano.

Dentro di lei cresceva un odio smisurato per quella donna, era sempre stata assente e aveva scaricato le sue responsabilità sulla ragazza.

Marco aveva provato a consolarla, ma Camilla non ne voleva mai parlare.

Arrivati a casa,  Pietro e Sara li accolsero calorosamente.

-Ciao amore di mamma, com'è andato il volo?

-Bene grazie, ci siamo divertiti molto a Maastricht, ci spiace essere tornati, ma per una buona causa ... si fa questo e altro.

Mangiarono la specialità di Sara, ovvero la parmigiana e ovviamente le salsicce di Pietro. Era tutto delizioso, la parmigiana si scioglieva in bocca.

La mattina seguente Marco andò a casa di Giovanni.

L'uomo aprì la porta, era decisamente invecchiato, le rughe gli solcavano il viso ma gli occhi scuri erano sempre vispi e gioiosi.

Parlarono tutta la mattina del mondo corrotto che li circondava, della sua futura moglie, del paese e di come erano tornati al punto di partenza.

Le elezioni sarebbero state da lì a poco, non avevano molto tempo per preparare la campagna elettorale, dovevano essere veloci e incisivi.

Lavorarono notte e giorno, spesso trascurando chi li circondava e innervosendo Camilla, perché non si era ancora organizzato nulla del matrimonio, non era stata fissata nemmeno una data.

Si continuava a posporre quell’evento come se fosse meno importante e a lei ciò dava sconforto.

Sapeva che Marco l'amava ma in quel momento era concentrato solo sul lavoro.

Giorno dopo giorno, le elezioni si avvicinavano e Marco era sempre più ansioso.

Sua madre lo chiamò in cucina…:-Possiamo parlare un attimo, tesoro?

-Certo!

- Quando penserai al matrimonio?

-Ora non è la mia priorità sinceramente.

-Dovrebbe esserlo, hai deciso tu di sposarla, ti ricordi cosa ti dicevo da piccolo?

-No, dovrei?

-Se prendi una decisione, portala a termine.

-Hai ragione mamma, devo iniziare a pensarci.

Arrivò il giorno delle elezioni, l’agitazione si percepiva nell'aria.

Fu il turno di Marco. Parlò, parlò e ancora parlò .

-Cari cittadini, non so se vi ricordate di me, l’ultima volta che fui eletto avevo solo 12 anni, sono Marco di Prisco.Organizzai tante iniziative nel nostro paese: i fine settimana del gusto, le feste, il museo dei giochi e tanto altro ancora. Amo questa cittadina come amo la mia futura moglie, conosco questa città come le mie tasche e so che nasconde tantissime meraviglie che non tutti possono vedere. Vorrei  ritornare per rinnovare la città come feci in passato, per aiutarla a rinascere, con tante nuove iniziative.

Finito il discorso, Marco scese dal palco che era stato costruito per quella occasione.

Dopo altre campagne elettorali ,il seggio venne riaperto e i cittadini votarono.

 Il giorno seguente, Marco e Camilla si svegliarono presto, ansiosi.

Accesero la televisione.

-Buongiorno a tutti, benvenuti nel TG di Roccatonda, ieri si è svolta l’elezione per il nuovo sindaco del paese. I risultati dopo la pubblicità.

La pubblicità sembrò durare un’eternità.

-Eccoci tornati sul TG di Roccatonda, il nuovo sindaco è Marco di Prisco, congratulazioni.

 

Marco si sposò in luglio e i due ragazzi si amarono per tutta la vita.

Il ragazzo  rimase in carica tanti anni come sindaco.

 Alla morte di Giovanni, però, il ragazzo non se la sentiva più di continuare, in quanto l’amico era sempre stato  la sua spalla destra.

Camilla ebbe due gemelli: Diego e Greta.

I due sposi decisero di vivere a Roccatonda, il loro paese natio.

Camilla si rappacificò con la madre.

Marco aveva desiderato ciò da tutta la vita e ora lo “poteva stringere tra le mani”.

Vissero per sempre felici e contenti.

 Potrebbe essere un finale banale……ma a questo mondo c’è bisogno di un po’ di leggerezza!