CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
UN AMICO IN COMUNE... il mio finale!
…intanto la mia famiglia, Giovanni e Camilla facevano il tifo per me, gli altri candidati camminavano a testa alta dato che erano convintissimi di poter vincere contro un ragazzino di diciotto anni con(apparentemente) poca esperienza in quanto era entrato nel mondo degli adulti da poco. Tra i candidati riconobbi subito Luca ovvero il ragazzo che cinque anni prima si candidò per diventare sindaco dei bambini ma lo superai. Luca era rimasto identico sia caratterialmente che fisicamente se non fosse per quell’accenno di barbetta rossiccia e quei trenta centimetri in più di altezza, sorprendentemente era anche fidanzato con una ex amica di Camilla. Feci il mio discorso dicendo di voler incentrare la mia politica sulla creazione di centri di aggregazione per adolescenti e ragazzi per una migliore crescita personale e di incrementare l’uso di energia pulita, creando dei fondi da distribuire alla popolazione per l’acquisto di pannelli fotovoltaici e pannelli solari avendo la fortuna di vivere in una nazione piena di sole. Alla fine di quest’ondata elettorale finalmente uscirono i risultati e con immensa felicità appresi di aver vinto e fui subito preso da un’enorme voglia di fare ma che a volte veniva quasi a mancare date le molte critiche al mio programma. Tutti i miei sostenitori tra cui la mia famiglia e i miei amici avevano organizzato una sorpresa, festeggiammo per tutta la notte, ora veniva la parte difficile perché erano in gioco gli interessi di tutta la comunità che dopo il sostegno datomi (da alcuni di loro) non potevo assolutamente deluderle. Con il passare dei giorni e dei mesi il mio programma iniziava a prendere forma diventando finalmente qualcosa di concreto, riuscii ad ottenere i fondi per l’energia pulita e, anche chi non mi diede il proprio sostegno elettorale iniziò a seguire la mia linea politica e quell’ inverno in citta si respirava aria più pulita con un risparmio sia per il comune che per la popolazione. Dopo esser riusciti a far decollare questo progetto iniziammo a pensare a come poter creare degli spazi per i giovani e con i miei colleghi, con i tecnici addetti e anche grazie a Giovanni, decidemmo di creare delle aree verdi in ogni quartiere attrezzato di giochi e campetti di calcio, basket e pallavolo con un area coperta per il periodo invernale riscaldata dal fotovoltaico. Per i ragazzi più grandi decidemmo di aprire un teatro comunale con dei corsi ad un prezzo accessibile alla popolazione con una situazione economica meno agiata e grazie al denaro ricavato riuscimmo a ristrutturare il cinema del paese ormai chiuso dagli anni novanta. Occasionalmente cercammo di organizzare degli eventi pubblici come le giostre o feste di paese per raccogliere i soldi necessari per il comune e cercare di risanare il bilancio comunale. Purtroppo i giovani, non essendo abituati a questi centri di aggregazione, non frequentavano spesso il cinema che risultava superfluo ma la curiosità e la voglia di conoscere nuove persone li spinse ad avvicinarsi ad essi. Dopo tre anni dall’elezione la città aveva un nuovo volto e le persone sembravano più solari e gioiose perché finalmente le istituzioni avevano creato qualcosa per loro ma purtroppo la crisi economica mondiale iniziò a farsi sentire anche a Roccatonda e nonostante gli sforzi del comune la gente iniziava a lamentarsi per qualsiasi cosa. A quel punto mi si accese una lampadina, era l’ora di fare qualcosa per la popolazione adulta: creare nuovi posti di lavoro usando le risorse disponibili del comune e cercare l’aiuto di diversi imprenditori locali cercando di sensibilizzarli e fargli capire che assumendo nuovo personale, queste ultime avevano a disposizione maggiore denaro e potevano investire il denaro guadagnato in prodotti locali e in prodotti delle aziende nelle quali lavoravano. Il comune selezionò gente del posto per piccoli lavoretti per far in modo che oltre a guadagnare la persona guadagnasse anche il comune a livello di cura e rispetto del posto. Intanto in tutti questi anni anche la mia vita personale era cambiata e le strade mie e di Camilla si erano divise in quanto lei, dopo aver vinto un master post –laurea, decise di trasferirsi all’estero e di comune accordo ci lasciammo. Ma il nostro affetto è ancora vivo. Dopo un annetto conobbi Marta con la quale condividevo la mia passione per la politica e per Roccatonda e dopo aver condiviso diversi progetti lavorativi iniziammo a pianificare il nostro futuro insieme. Passarono gli anni e purtroppo Giovanni e non era più con me perché, ormai anziano, aveva raggiunto la tanto amata moglie in cielo e il quindici Marzo di ogni anno andavo a riporre un fiore sulla sua tomba e su quella della moglie. Io mi ricandidai, venni rieletto e come per tradizione festeggiai insieme a tutta la mia famiglia, felici non solo per la vittoria ma anche per l’arrivo di un figlio con la consapevolezza di aver lavorato in questi anni anche per un futuro migliore per lui e i nuovi arrivati.