CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Sara Rossato  


Quarta A  Scuola Primaria 

Istituto Comprensivo "Guido Gozzano" 

Rivoli (TO)


INSEGNANTE: MARIA GRAZIA REITANO


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CATEGORIA E

Passò un anno dalla cerimonia di investitura del Cavalier Daniel e la brutta vicenda che aveva vissuto il regno di Serafin II, oramai era solo un brutto ricordo. C’era tanta felicità al castello, si avvicinava il giorno delle nozze che avrebbero visto coronare il sogno d’amore tra il giovane Cavaliere e la bella principessa Camilla. Ma le insidie erano nascoste dietro l’angolo. Eludendo la sorveglianza Marcus riuscì a scappare dalla sua prigione lasciando un messaggio inquietante “ Tornerò e per voi sarà la fine.”


 

CAPITOLO I

IL RAPIMENTO DI CAMILLA

Dopo aver ricevuto il messaggio, tutti erano molto preoccupati e Daniel, appena appresa la notizia, corse a casa del padre dove Camilla avrebbe dovuto aspettarlo per il pranzo, ma la fanciulla non c’era

. Daniel chiese notizie al falegname e al fratello Claudio che risposero molto preoccupati e tristi: “Camilla è arrivata presto e si è offerta di preparare la tavola, intanto noi siamo andati a prendere della legna e al nostro ritorno abbiamo trovato la porta spalancata ed un biglietto sul tavolo.

Daniel lo lesse ad alta voce: “Se non mi proclamerete Re entro 7 giorni, ucciderò la vostra amata Camilla …firmato Markus”.

Daniel, Claudio e Mastro Leonardo avvisarono tutti i loro amici del biglietto e il Re non sapeva se piangere od infuriarsi, Daniel andò al Castello e lo avvisò di voler subito partire alla ricerca della Principessa, non poteva essere lontana, era passato poco tempo e inoltre tutte le strade d’accesso al Regno erano presidiate dalle guardie.

 

CAPITOLO II

PREPARAZIONE DEL PIANO

Il Re e Daniel si accordarono per la ricerca della fanciulla, avrebbero perlustrato ogni centimetro del regno .

Daniel chiese ai frati di proteggere suo padre e suo fratello in sua assenza e il priore gli rispose: “Certo, tu hai riportato la giustizia nel regno ed ora noi ti dobbiamo un favore”. Daniel rimase commosso dalle parole del frate e disse: “Grazie, ma ora devo partire subito, li abbracciò tutti, prese la spada, la balestra e partì per raggiungere il buco nel muro di cinta dove aveva appuntamento col re.

Erano trascorse ormai ore, dovevano sbrigarsi.

Il re arrivò con due cavalli pronto per partire alla ricerca della Principessa.

Intanto Camilla si trovava nascosta in una stanza sotterranea appena fuori dal muro di cinta, vi si entrava attraverso una botola verde, mimetizzata con il prato.

Era una stanza molto piccola, umida, probabilmente un vecchio rifugio dei tempi della guerra.

Era poco arredato: due letti, due sedie, un tavolo ed una piccola dispensa.

Su una delle sedie era legata Camilla, con un tovagliolo in bocca così da non poter urlare per chiedere aiuto; sull’altra sedia sedeva Markus, pieno di energie e voglia di rivincita e sul tavolo c’era una spada rubata ad una guardia.

 

CAPITOLO III

IL PIANO

 

Daniel ed il Re, prima di partire, si rassicurarono a vicenda, avrebbero salvato Camilla, poi si misero in cammino.

Percorsero tutte le strade del Regno, entrarono in tutte le case, nei Conventi, nelle Chiese, ai mercati, nei campi, perlustrarono persino le prigioni ed ogni centimetro del Bosco dei Ciliegi, il passaggio tra il Convento ed il Castello,  ma non trovarono nessuna traccia  e nessun testimone che avesse visto la fanciulla .

Tornarono vicino al Castello e mentre il Re, ormai disperato, stava per aprire il cancello, Daniel scorse finalmente qualcosa di strano tra l’erba e subito urlò al sovrano: “Vieni, forse ho trovato qualcosa !”

Il Re si avvicinò al punto indicato da Daniel dove vide tra l’erba una ciocca di capelli biondi con un piccolo fiocco azzurro; subito sperarono e  si convinsero  che quei capelli fossero di Camilla ;  i due scesero da cavallo e controllarono con attenzione tutta l’area circostante .

Sembravano non esserci altre tracce , ma il Re scorse con la coda dell’occhio  una zolla  di terreno che pareva rialzata , si avvicinò e osservandola meglio  disse “Sembra una botola”, Daniel rispose : “Hai ragione , proverò ad aprirla , tienimi la spada” e con forza sollevò la zolla ed aprì la botola.

Daniel riprese la spada e osservando l’apertura nel terreno disse: “Ci sono delle scale, proviamo a scendere”.

 

CAPITOLO IV

NELLA STANZA SEGRETA

 

Prima cominciò a scendere Daniel con molta prudenza , al buio , uno scalino dietro l’altro , con la spada sguainata e dietro di lui scese il Re.

 I loro passi erano silenziosi e si arrestarono quasi al fondo della scala quando videro la sagoma di Markus tra la penombra, e sulla sedia di fronte a lui la Principessa ; il Cavaliere allora sussurrò al sovrano “Io distraggo Markus, tu libera Camilla!”  il Re si limitò ad annuire per non farsi sentire.

Intanto Markus insospettito dal rumore che aveva udito all’apertura della botola prese la spada che teneva sul tavolo. Aveva sfruttato il tempo trascorso in carcere per allenarsi nei combattimenti ed era diventato molto più abile e forte.

Daniel non lasciò a Markus il tempo di riflettere e cominciò a combattere , lasciando il passaggio libero  al  Re  che subito  si diresse  a liberare Camilla.

Appena slegò le corde che legavano la Principessa alla sedia Markus ferì Daniel alla spalla, ma il Cavaliere, seppur sofferente, doveva resistere e continuare a combattere per proteggere il sovrano e la sua amata e permettergli di fuggire dalla botola.

Urlò al Re “ fuggite presto, fuori di qui sarete al sicuro”.

Camilla non voleva scappare temendo per la sorte di Daniel ferito, ma il sovrano la trascinò fuori dalla botola. “Coraggio Camilla ti porterò al sicuro e tornerò ad aiutare Daniel immediatamente , ricorda che è un Cavaliere e che con la spada nessuno è più bravo di lui”.

 

CAPITOLO V

LA PERFIDA ROMUNDA

 

Intanto anche la perfida Romunda , approfittando del trambusto che aveva travolto il Regno alla fuga di Markus e al rapimento della Principessa , quando restò solo una guardia alla prigione , con un sotterfugio riuscì a fuggire .

Non conosceva i piani del fratello ,  ma era stata informata della sua evasione ed era sicura che avrebbe affrontato Daniel, dunque di corsa si diresse verso la casa del falegname, determinata ad aiutare il fratello e a riprendersi il Regno.

Nascosta tra gli alberi scorse Claudio che si occupava del legname e le parse che stranamente  tutto fosse tranquillo. Non sembrava esserci traccia né del fratello né del Cavaliere.

Convinta di non essere veduta, prese un’accetta vicino alle cataste di legna  per proteggersi e si avvicinò  lentamente con bruttissime intenzioni : avrebbe colto di sorpresa Mastro Leonardo e Claudio  e minacciandoli con l’accetta avrebbe incendiato la loro casa per poi fuggire.

Ma non si era accorta che poco distante , anche lui ben nascosto , a guardia della casa , c’era frate Pasquale , che subito sbucò urlando dal suo nascondiglio e assieme a Claudio che era accorso ,allarmato dalle urla dell’amico , immobilizzarono la perfida Romunda , disarmandola .

Nel frattempo il Re aveva affidato Camilla alle guardie ed era tornato in soccorso di Daniel alla botola.

 

CAPITOLO VI

LA FINE DEL COMBATTIMENTO

 

Daniel seppure ferito, restava sempre il più valente Cavaliere del Regno e nessuno poteva esser più forte di lui con la spada.

Bastarono pochi minuti per battere Markus, che cadde a terra stremato . Daniel lo legò alla sedia e lo chiuse nella botola , in attesa del ritorno del Re e delle guardie.

Appena il sovrano giunse sospirò nel vedere il Cavaliere salvo e lo abbracciò.

“Questa botola ora sarà la sua prigione , se ne occuperanno le guardie “ affermò  “Non merita il perdono” .

Corsero da Camilla che li accolse con lacrime di gioia e disse: “l’unico indizio che sono riuscita a lasciare è stata una ciocca di capelli che ho strappato con l’aiuto del bracciale, è stato doloroso , ma ne è valsa la pena”.

Insieme si diressero a casa del falegname dove ad attenderli c’erano anche i frati che raccontarono loro della perfida Romunda e di quanto accaduto.

Il re decise di mandare Romunda in una prigione di un regno lontano, di cui conosceva il sovrano , neppure lei meritava perdono.

Ma quanto accaduto fu presto dimenticato , Daniel e Camilla del resto dovevano riposare , il giorno dopo ci sarebbero state le nozze.

Come previsto il Cavaliere e la Principessa si sposarono, la cerimonia fu celebrata da Frate Antonio, tra la gioia di tutto il Regno.

Vissero tutti felici e contenti , tranne naturalmente Markus e Romunda.