CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Davide Toffanin

Quarta C  Scuola Primaria "G.GHIROTTI"

Creazzo (Vicenza)


Insegnante GULISANO MARIA

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CATEGORIA E

IL BASSOTTO DI BABBO NATALE

 

Cari Lettori questa storia vi sembrerà strana, inverosimile. Oh !! Mi sono dimenticato di presentarmi! Sono il bassotto di Babbo Natale e mi chiamo Max. Sono tutto marrone, ho gli occhi marrone chiaro ed anche se il mio pelo è molto folto è sempre molto morbido e la mia coda è corta. Tutto l’anno io tengo compagnia a Babbo Natale e lui mi vuole bene. Certe volte, io aiuto i folletti a preparare i regali per tutti i bambini del mondo. Un giorno, dopo una passeggiata fuori col mio cappottino in lana e il mio berretto come quello che indossa sempre Babbo Natale, sono entrato nella casetta ed ho visto che c’era una festa organizzata per il mio compleanno!!! La cosa che mi ha sorpreso di più è che il primo a farmi gli auguri sia stato Babbo Natale, mi sembrava che lo avesse dimenticato!

Ricordo una volta quando il caro vecchietto raccontò del suo acerrimo nemico il Grinch. Dopo quella volta non ne parlo mai più, chissà perché...

Una notte avevo sentito un rumore, presi il mio visore notturno e guardando… avevo visto il Grinch, vicino al nostro laboratorio. Non mi feci prendere dal panico e senza pensarci mi avvicinai nell’oscurità; ad un certo punto gli diedi un morso e lui gridò per il dolore.

Tutti si svegliarono e anche Babbo! Il mostro fece in tempo a scappare però tutti lo avevano visto e l’allegro vecchietto  gli urlò :”Guarda che prima o poi ti acchiapperemo, ricordati che sarai sempre sulla lista dei cattivi “.

Il Grinch si mise a ridere e disse :”Non credo proprio!” Nella casetta calò un silenzio tombale. Per tutto il giorno ci fu tanto silenzio e il vecchietto si era chiuso nel suo ufficio.

Il giorno dopo l’elfo andò a dare da mangiare alle renne e cominciò a urlare come un matto. Babbo corse lì e anche lui cominciò a urlare, dopo arrivarono tutti gli altri folletti e anche loro si misero a urlare. Allora io andai nella stalla e sentii che era sparita una renna e quella era Cometa!  L’allegro vecchietto mi chiamò dicendomi : “Max vieni qui! Dovrai andare in missione, dovrai salvare Cometa!”. Io risposi :”Bau!!!” (che in canese significa  certo!!!).

Allora mi diede uno zainetto  tutto rosso con ricamata una tasca  a forma di cappello natalizio che conteneva una pozione magica che mi faceva diventare un umano, un’altra mi curava se mi sentivo male o mi ferivo, infine c’era  anche del cibo, dell’acqua e una mia bellissima foto con Babbo Natale. Andai verso l’uscio e feci il primo passo verso il mondo esterno, con la zampa salutai Babbo Natale e gli elfi. Mi girai e partii all’avventura per andare a riprendere Cometa.

Dopo due giorni di viaggio arrivai al nascondiglio del Grinch che era mimetizzato con tutta la neve. Bevvi la pozione che mi faceva diventare umano, suonai il campanello e lui aprì. Era molto magro tutto di un verde abbastanza scuro e con una faccia un po' inquietante. In quel momento mi inventai una scusa per entrare nel suo covo. Con la mano trovai una scatola piena di biscotti, me l’aveva messa il Babbo in una tasca segreta allora gli dissi :”Signore le vorrei far assaggiare dei buonissimi biscotti con gocce di cioccolato”.

Lui rispose :” Entra, entra “. Li mangiò tutti in un sol boccone e dopo mi fece uscire dalla porta e me la sbatté in faccia. Io pensai che gran maleducato! Di notte mi intrufolai dal camino e atterrai sul suo tappeto (era morbidissimo) mi avventurai per la sua casa e frugando dentro lo zaino vidi un pulsante rosso. Con la mano lo schiacciai e...saltò fuori una scatoletta che dopo qualche secondo si trasformò in un cane robot che sembrava vero. Lui mi disse: “Ciao Max , andrò io a cercare Cometa tu resta qui ad aspettare “. Io annuii , andai nella camera del Grinch, ad un tratto lui mi afferrò, mi legò ad una velocità pazzesca. L’effetto della pozione era terminato!Sentii un rumore di zoccoli come quelli di Cometa! Era proprio lei con sopra il cane robot! Mi prese per il collare e mi fece salire sulla sua groppa. Cometa andava velocissima, il robot aprì la porta e la renna fece uno scatto in avanti e in qualche ora eravamo riusciti ad arrivare nella casetta in Lapponia.

Tutti cominciarono a urlare per la gioia e Babbo mi disse:”Bravo Max hai portato a termine la tua missione”.

Mi diede un osso con sopra un fiocco rosso. Io mi sentivo come se avessi scalato la montagna più alta del mondo!!

Il cane robot era in ricarica perché dopo questa avventura si era scaricato anche se sono certo che gli sia piaciuta. Cometa stava riposando perché aveva corso per tantissimi chilometri e l’allegro vecchietto era molto fiero di me.

Questa avventura è stata straordinaria! Ho aiutato Babbo e questo mi rende felice e pronto per una nuova missione.