CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Andrea Cili

Francesco Pietramala


Quinta C  Scuola Primaria - Direzione Didattica II

" SS. Medici" Castrovillari (CS)


Insegnante: Prince Gaetana

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CATEGORIA G

La battaglia nella foresta Nera

  

Tanto tempo fa nella valle del monte Bianco viveva Babbo Natale con tutti i suoi folletti. Durante il periodo natalizio, tutti lavoravano nella fabbrica di “Fabbrilandi” per costruire i giocattoli da consegnare a tutti i bambini la notte di Natale.

 

Tutti i folletti lavoravano a pieno ritmo, soprattutto il loro capo, il folletto Millo, che era davvero sopraffatto affinchè tutto fosse perfetto.

Il pomeriggio seguente successe qualcosa di inaspettato: la fatina Milù era sulla farfalla Filli volante, per fare il suo solito controllo pomeridiano. Ad un tratto si accorse che, da lontano, sopra una scopa Arlecchina stava arrivando l’acerrimo nemico di Babbo Natale, il terribile Grincinao.

Lui, da secoli era in esilio, sul pianeta di Fallolandia, per aver distrutto il paese di Pandizenzero.

La povera fatina rimase impietrita nel vedere il terribile Grincinao che con una gran faccia tosta, si avvicinò e le disse:”Riferisci a Babbo Natale che se non vuole vedere la sua città rasa al suolo, deve sfidarmi a duello nella foresta Nera il giorno 24 dicembre alle ore 21:00.

La povera fatina, impaurita, si recò subito da Babbo Natale e gli riferì l’accaduto. Subito dopo Babbo Natale si ricordò che nella soffitta magica, dentro uno scrigno d’oro, aveva conservato l’anello di Milleo…i suoi poteri avrebbero potuto riportare al Grincinao tutti i ricordi di quando era buono e forse questa volta ce l’avrebbe fatta!

Arrivò così il grande giorno. Babbo Natale dapprima radunò tutti i suoi aiutanti e disse loro che se gli fosse accaduto qualcosa di brutto durante la battaglia, loro avrebbero dovuto comunque consegnare i regali a tutti i bambini del mondo.

Solo dopo si recò nella foresta Nera dove ad attenderlo c’era il perfido Grincinao che, armato della sua bacchetta, iniziò subito una battaglia molto pesante.

A colpi di magia, si sfidarono per ore. Ad un tratto Babbo Natale gli disse:” Ti prego Grincinao, ritrova il folletto buono che era in te!”

Lui, al contrario, non volle sapere nulla e con tutta la sua malvagità continuò ad attaccarlo.

Babbo Natale, distrutto e stanco, pensava ormai di non farcela. All’improvviso si ricordò di aver messo l’anello magico di Millo nel campanello della sua renna. Si avvicinò, lo prese e appena indossato emanò una luce rossa che lo colpì dritto al cuore, facendolo cadere a terra.

Babbo Natale era riuscito nel suo intento: Grincinao non era morto ma si era trasformato in un buono, quello di un tempo….chiamato folletto Grincy.

Da quel giorno nella valle del Monte Bianco regnò la pace ed il folletto Grincy venne proclamato, da Babbo Natale, Capo Supremo dei Folletti.

I due divennero amici per l’eternità.