CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
UN SOGNO FANTASTICO
L’anno scorso, un bambino di nome Jhon, festeggiava il suo settimo compleanno e come regalo voleva a tutti i costi una bellissima marionetta di Pulcinella e quando la ricevette era al settimo cielo, tanto che la teneva vicino al letto durante la notte.
Una sera Jhon si mise il suo pigiamino e andò a letto, ma quando si svegliò non era più nel suo letto, in camera sua, ma in un mondo bellissimo e quando a un certo punto si girò vide la sua marionetta Pulcinella e subito gli chiese: “Dove mi trovo?”.
Pulcinella rispose sorridendo: “Ti trovi nel mio mondo fantastico”.
Jhon era alquanto sorpreso ma anche felicissimo di trovarsi in un mondo pieno di meraviglie e così cominciò a correre e saltare dappertutto, ma più in là vide una parte di città brutta, oscura e triste.
Subito Pulcinella, spaventato, corse immediatamente da Jhon per fermarlo e gli disse: “Non devi andare di là è pericoloso!”.
Jhon si domandava cosa fosse quel posto e Pulcinella gli disse “Vedi Jhon, questo mondo è diviso in due parti: il luogo della felicità e il luogo della tristezza. Quello della felicità è un posto allegro in cui tutti sono felici ed è circondato da una magia che fa in modo che la strega non ci raggiunga”.
“Quale strega?” domando Jhon.
“La strega Rubafelicità che cattura la gente felice fuori dalla capsula magica, la porta nel suo castello, assorbe tutta la loro felicità e la trasferisce nella zona triste e buia” disse Pulcinella.
“E cosa ci deve fare con tutta quella felicità?” chiese Jhon.
“Non si sa ancora” rispose Pulcinella.
“Potremmo andare a vedere” disse Jhon.
“Assolutamente no è troppo pericoloso..E poi ora ti devo far conoscere una persona molto speciale” spiegò Pulcinella.
“Chi?” chiese Jhon.
“Il mio amico Arlecchino!” esclamò. Pulcinella e Jhon camminarono a lungo fino casa di Arlecchino e quando Pulcinella lo vide gli diede un forte abbraccio e subito dopo Arlecchino si presentò: “Ciao, mi chiamo Arlecchino sono un grande amico di Pulcinella il quale mi ha raccontato molto di te e sono felice di fare la tua conoscenza”. “Ciao, mi chiamo Jhon e anch’io sono molto felice di conoscerti” disse sorridendo Jhon.
Dopo una lunga chiacchierata Pulcinella, Jhon e Arlecchino pensarono fosse arrivata l’ora di mangiare: “Rimani in casa, io e Arlecchino andremo a prendere qualcosa di buono” disse Pulcinella.
Jhon fu d’accordo ed entrato in casa ne approfittò a distendersi sul letto e si addormentò in men che non si dica. Dopo mezz’ora si svegliò e vide che Pulcinella e Arlecchino non erano ancora tornati.
“Dove saranno andati?” si domandò Jhon.
“Ah giusto, sono andati a prendere qualcosa da mangiare” si ricordò.
“Ma ormai dovrebbero già essere tornati” continuò preoccupato.
“Basta, li vado a cercare!” decise.
Camminò a lungo e chiese ai passanti: “Avete visto due ragazzi molto alti e allegri passare per di qua? Si chiamano Pulcinella e Arlecchino”.
“No, mi spiace” rispondeva la gente, tranne un uomo di nome Hank che all’inizio aveva detto: “No, mi spiace” e proprio quando Jhon se ne stava andando il signore lo fermò dicendo: “Dove erano diretti?”.
“Avevano detto che erano andati a prendere qualcosa da mangiare” rispose Jhon. “Può essere che sono andati a prenderlo fuori dalla capsula magica e che probabilmente li ha rapiti la strega” disse il signore.
“Se è così devo andarli a salvare!” esclamò Jhon.
“Ma come ce la puoi fare da solo: se la strega ti vede per te sarà la fine!” disse Hank. “Ma c’è qualcosa che può sconfiggere la strega, come una pozione o un incantesimo?” domandò Jhon.
“In realtà sì, è un fiore magico dotato di una sostanza che può far addormentare la strega per sempre” confermò il signore.
“Perfetto dove si trova?” chiese il bambino.
“Si trova in cima a quella montagna” disse Hank, indicandola.
“Una volta preso il sentiero, devi entrare nel suo castello e versare la sostanza del fiore in una bevanda e poi fargliela bere”.
“Va bene, ora vado, mi aspetta una lunga avventura!” disse Jhon mentre si allontanava lentamente dall’uomo.
“Arrivederci!” gridò Hank.
Jhon si mise subito in viaggio. Arrivato alla vetta della montagna prese la pianta e cominciò la discesa. Intanto pensava fra sé con aria preoccupata: “E se avesse già preso tutta la loro felicità?” Poi si ricordò che il signore gli aveva detto: “Sei fortunato perché la strega per questa settimana, per tradizione, non assorbiva la felicità della gente da lei rapita ma li rinchiudeva nei sotterranei fino alla fine dei sette giorni” e così si tranquillizzò. Arrivato ai piedi della montagna si ritrovò davanti al castello della strega ed elaborò un piano: “Mi travesto da cameriere e le porto una bevanda con all’interno la sostanza magica del fiore e una volta che la strega si addormenta scendo nei sotterranei e libero Arlecchino e Pulcinella”.
Jhon fece esattamente così; liberò i suoi amici e, inoltre, tutta la felicità assorbita dalla strega ritornò ai proprietari.
La delusione più grande fu quando Jhon si svegliò e capì che l’avventura da lui vissuta in realtà era tutto un sogno.
Anche se dispiaciuto quando arrivò in classe raccontò tutta la storia che aveva sognato e i suoi compagni rimasero a bocca aperta!