CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA
CREAZIONE DI UN FUMETTO
NATALASQUA
Era la notte prima di Natale, quando, l’elfo più anziano, il vicecapo Silente, dal suo letto iniziò a sentire degli strani e inconsueti rumori che provenivano da fuori. Dopo aver tentennato un po', decise di andare a vedere cosa stesse succedendo. Sulla neve c’erano tutte le renne di Babbo Natale addormentate e che russavano fortemente, tranne una, la più giovane di tutte chiamata Luna Chiara.
Il vicecapo Silente, spaventato, corse a chiamare subito Babbo Natale. I due, ritornati sul manto innevato, nel quale si trovavano le renne per capire cosa fosse accaduto alle innocenti creature, decisero di chiedere spiegazioni a Luna Chiara,
la quale raccontò: -Qualche ora fa, una strana e simpatica creatura si è avvicinata a noi, aveva con sé un sacco pieno di Licheni e con fare molto gentile ce li ha offerti-
L’elfo le chiese: -E voi cosa avete fatto? Le avete mangiate?! Non bisogna mai accettare nulla dagli sconosciuti!!!!-
La povera e giovane renna rispose che lei era stata l’unica a non averle mangiate, perché le sembravano di uno strano colore e, grazie ai suoi superpoteri e al suo grande intuito, si era accorta che c’era qualcosa di poco chiaro e aveva così deciso di allontanarsi sperando che anche le altre la seguissero; invece, le altre, vere ghiottone, iniziarono a mangiarle e subito dopo caddero in un sonno profondo davanti agli occhi dello strano essere. La renna iniziò a descrivere l’animaletto che aveva provocato tutto quel disastro.
Solo allora, Babbo Natale capì che la “simpatica” creatura era il coniglio di Pasqua, che da anni cercava di sabotare la festa di Natale, perché era geloso che i bambini preferivano il Natale alla Pasqua, nonostante il coniglietto passasse giorni e giorni, ore e ore ad incartare le innumerevoli uova di cioccolato.
Luna Chiara provò più volte a svegliarle, ma senza riuscirci e le vennero in mente le parole che il coniglietto disse, con risata malvagia, mentre le renne si addormentavano e le riportò ai due.Ah, ah, ah!!! Vi ho sconfitto finalmente, dormirete per giorni, quest’anno i bambini non riceveranno i regali la notte di Natale, ma tantissime uova di cioccolato, così ameranno solo la mia festa!!! Tanto sono sicurissimo che nessun riuscirà, mai e poi mai, a trovare l’antidoto in tempo, perché si trova nelle sperdute e nascoste grotte calabresi !!!-
Babbo Natale, udite queste orribili parole, pensò che l’unico modo per salvare la sua tanto amata festa era trovare l’antidoto, allora si ricordò di avere nel suo studio la marionetta di GIANGURGOLO, l’unica in grado di conoscere il territorio calabrese e di guidarlo, in poco tempo, fino alla giusta grotta.
Silente corse a prendere la marionetta e la pozione magica che avrebbe reso Giangurgolo una persona reale e viva, e dopo avergli raccontato tutto, partirono per la Calabria in volo e trainati da Luna Chiara.
Nel giro di poche ore sorvolarono tutta la regione e, visitando diverse grotte, arrivarono alle antiche grotte del Romito, in Papasidero. Una volta entrati, videro un grande vaso di vetro luminoso che conteneva un oggetto simile ad una salsiccia, all’interno di essa c’erano tutte le spezie calabresi, tra queste il tipico peperoncino Castrovillarese.
Presero la salsiccia e si rimisero subito in volo.
Arrivati a casa, diedero ad ogni renna l’antidoto, e dopo poco si risvegliarono, energiche e dinamiche, pronte per iniziare il loro viaggio la notte di Natale.
Nel frattempo, tutti gli elfetti caricarono velocemente i regali dei bambini sulla slitta, ma prima di partire Babbo Natale si reca a casa del coniglio, per fargli una proposta.
Insieme potrebbero dar vita ad una nuova festa: “NATALASQUA”.
Una festa in cui, ogni bambino della Terra possa ricevere un grandissimo uovo di cioccolato, con all’interno una sfera di cristallo pronta ad esaudire un solo desiderio, che si avvererà nell’arco di tempo che va da Natale a Pasqua.
Il coniglio, entusiasta, accetta la proposta di Babbo Natale e nel giro di pochi anni, Natalasqua diventò la festa più amata dei bambini.