CONCORSI DI SCRITTURA CREATIVA

CREAZIONE DI UN FUMETTO

Anna Riggi

Seconda A -  Scuola Secondaria di Primo Grado

"G. Garibaldi" -  VILLALBA (CL)



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CATEGORIA M

UN MESSAGGIO D’AMORE


Passò un anno dalla cerimonia di investitura del Cavaliere Daniel e la brutta vicenda che aveva vissuto il regno di Serafin II, ormai era solo un brutto ricordo. Tutto proceda per il meglio. C’era tanta felicità al castello, si avvicinava il giorno delle nozzeche avrebbe visto coronare il sogno d’amore tra il giovane Cavaliere e la bella principessa Camilla. Ma le insidie erano nascoste dietro l’angolo. Eludendo la sorveglianza, Marcus riuscì a scappare dalla sua prigione lasciando un messaggio
inquietante: “Tornerò e per voi sarà la fine”.
La principessa Camilla, dal giorno in cui Marcus scappò dalla prigione, pensava sempre a quel messaggio inquietante. Tutti i pensieri felici per il suo imminente matrimonio erano offuscati da quel messaggio che faceva presagire qualcosa di terribile. Ed intanto Daniel, il futuro sposo, cercava di consolarla: “Caro Amore, accetta la realtà e sarai felice per sempre! Sì, hai paura! Provi ansia perché credi ai uoi pensieri, ti attacchi ad essi e loro vogliono avere sempre ragione. Camilla mia, non possiamo dimenticare i pensieri. Non possiamo farci niente, possiamo solo proteggerci!”. Daniel aveva organizzato il matrimonio alla perfezione e non aveva dimenticato di occuparsi della sicurezza della sua amata Camilla. Aveva invitato moltissime persone, e tra di esse, aveva pensato bene di invitare tutti i cavalieri del regno che, vestiti a festa quel giorno, dovevano stare in guardia e dovevano assicurarsi che tutto procedesse per il meglio. Niente sarebbe potuto andare storto quel giorno! Passarono i giorni e finalmente arrivò il fatidico giorno delle nozze, Camilla vestita da sposa era bellissima e Daniel, pieno d’amore e orgoglioso della sua amata, non le toglieva gli occhi di dosso. La sua felicità era talmente immensa che non pensava più all’inquietante messaggio di Marcus. Il matrimonio doveva essere celebrato da Frate Antonio, il Priore del Monastero dei frati, che insieme a Fra Pasquale, Fra Michele, Fra Berto e Fra Aniello aveva contribuito a coronare il loro sogno d’amore. Daniel non aveva mai dimenticato le loro parole: “Cari amici, in questa battaglia saremo al vostro fianco, lo facciamo per voi, per il re, per la principessa ma soprattutto per il popolo di questo regno”. Purtroppo giorni prima del matrimonio, Fra Aniello, il più anziano dei frati, si ammalò gravemente e i confratelli, uniti nella preghiera, non se la sentirono di lasciarlo solo con le sue sofferenze e così scrissero una lettera a Daniel. Nella lettera gli fu comunicato che, per l’inaspettata malattia del Frate Aniello, nessuno di loro poteva essere presente e neanche Fra Antonio poteva celebrarlo. Fra Antonio però aveva pensato di rimediare, facendosi sostituire da un suo amico frate che però viveva in un altro convento. Così Daniel, nonostante fosse dispiaciuto, accettò con fiducia la proposta. Tutto era pronto, Re Serafin II, il padre Mastro Leonardo e il fratello Claudio erano emozionati. Gli sposi li avevano voluti accanto a loro quel giorno, seduti all’altare come testimoni del loro grande amore. Camilla uscì dal portone regale, accompagnata dal padre, che mano nella mano la stava conducendo all’altare dal suo amato Daniel, colui il quale da quel giorno, più degli altri, avrebbe protetto la sua piccola, ma ormai grande, principessa. Daniel l’aspettava impaziente dinanzi all’altare e insieme a lui il frate, amico di Fra Antonio. Un tipo strano, pensò Daniel appena lo vide, sarà stato il vestiario cerimoniale ma era così grasso che pensò che l’amicizia con Fra Antonio era nata proprio per il comune buon gusto a tavola. Però questo frate, aveva qualcosa che insospettiva Daniel, aveva gli occhi sgranati, era nervoso e non faceva altro che sistemarsi la tonaca cerimoniale. Finalmente Daniel vide Camilla, uno splendore, stava entrando illuminando con la sua bellezza tutta la Chiesa e la sua luce avrebbe anche illuminato tutta la sua vita. Il padre Re Serafin II, le consegnò la mano della principessa e lui l’accolse e i loro occhi divennero lucidi per l’emozione. Il frate grassottello iniziò così la celebrazione, che tra tentennamenti, parole dimenticate e frasi ingarbugliate stava per concludersi con la frase di rito che avrebbe suggellato la loro unione. A questo punto il frate, guardando il Re Serafin II, con un tono di voce urlante iniziò a dire: “E così non vi dichiarerò mai marito e moglie perché non meritate la felicità, perché Re Serafin II e tutti voi meritate di soffrire tutta la vita così come ho sofferto io”. Il frate si alzò la veste cerimoniale, tirò fuori la spada (era così grasso proprio perché nascondeva l’intera armatura sotto quella veste), e con una potente forza la rivolse verso Camilla per ucciderla. Re Serafin II, alle prime parole del frate, aveva già avuto il presentimento che quel frate nascondesse qualcosa, e senza pensarci un attimo si lanciò sulla figlia e quel colpo di spada sferrato con rabbia lo colpì al cuore. Era in realtà Marcus, non sappiamo come, ma riuscì ad arrivare al matrimonio di Daniel e a Camilla travestito da frate. Il suo vero intento però non ebbe compimento. Marcus, uccidendo Camilla, avrebbe reso infelice tutti: il Re Serafin II per cui provava odio, Daniel che avrebbe rimpianto la sua amata per tutta la vita e l’intero popolo che non avrebbe visto concludersi quella favola d’amore. Ma il Re riuscì a proteggere la sua amata Camilla. Da quel momento, per Camilla furono giorni difficili, giorni di dolore, di pianti e di disperazione. Con il passare del tempo però Camilla iniziò a rassegnarsi. Marcus, nel frattempo, era stato definitivamente imprigionato, e lei era riuscita a sposare il suo amato Daniel. Così un giorno, mentre girovagava tra le stanze del castello alla ricerca di un lontano ricordo del padre trovò, dentro un cofanetto, un messaggio. Il cuore le batteva, era impaurita, ma la voglia di sapere cosa ci fosse scritto fu più forte della paura e così iniziò a  leggere: “Cara figlia adorata, non disperare perché io da oggi non sarò più con te, il destino mi ha regalato una figlia meravigliosa che ho deluso per una terribile donna, morire per te, sarà l’unica ricompensa al male che ti ho fatto. Perdonami e non dimenticare mai che tuo Padre sarà sempre accanto a te anche quando tu non lo vedrai”. Il messaggio, riportava la data del giorno del suo matrimonio.