11 Novembre 2023
Un giorno, durante una tranquilla lezione, Giovannino alzò la mano e pose una domanda singolare al maestro Teo: "A che serve essere gentili se poi chi riceve la gentilezza non si comporta anch'esso in maniera gentile?"
Il Maestro Teo sorrise, consapevole che la risposta richiedeva una storia speciale.
"Per comprendere il vero significato della gentilezza, vi racconterò una storia magica. In un luogo lontano, c'era un giardino magico noto come il 'Giardino della Gentilezza'. Ogni giorno, la gentilezza degli abitanti faceva fiorire splendidi fiori di tutte le forme e colori. Il giardino era un luogo straordinario, un rifugio dove la gentilezza creava una sinfonia di colori e profumi.
Purtroppo, un giorno qualcosa cambiò. Il giardino rimase senza fiori perché la gente aveva smesso di essere gentile. La bellezza del giardino svanì, e regnò un silenzio triste.
Tuttavia, in questo periodo di tristezza, un bambino speciale si mise in azione. Decise di seminare la gentilezza. Sorrideva agli amici, aiutava chi ne aveva bisogno e condivideva con gli altri. Man mano che coltivava la gentilezza, il giardino cominciò a risplendere di nuovo, e la bellezza tornò a regnare.
Il Maestro Teo, rivolto a Giovannino, concluse con saggezza: "La gentilezza è come una melodia che può cambiare il cuore delle persone. Anche se alcuni non rispondono con gentilezza, la tua azione gentile ha già contribuito a rendere il mondo un luogo migliore. Non fermate mai di seminare gentilezza, perché anche il giardino più bello ha bisogno di cure costanti per fiorire."
Alla fine della storia, gli alunni, mossi dalla lezione del Maestro Teo, si alzarono con il cuore pieno di speranza e promisero di coltivare la gentilezza nel loro giardino della vita.
Giorgio La Marca